lunedì 8 dicembre 2014

Un oggetto al giorno...365 giorni dopo!

E così, è passato un anno.
Ho cominciato a tenere il conto l'8 dicembre 2013, e il mio progetto di decluttering graduale è arrivato alla sua conclusione.
Questo non significa di certo la conclusione del decluttering in casa, ma posso tirare le somme del progetto di liberarsi di un oggetto al giorno, tutti i giorni, per un anno.
E' andata bene.
Anche meglio del previsto direi.
E casa mia adesso è MOLTO più libera.
E mi piace di più.
Mi piace avere la mia parte di armadio semivuota e trovare subito quello che cerco, anche perchè sono rimaste solo cose che uso.
Mi piace che la mia libreria non sia più straripante, tanto in biblioteca ci vado comunque, devo solo aumentare la frequenza.
Mi piace non avere più in casa cianfrusaglie varie, ma anche oggetti utili che però...non erano utili per me.
Mi piace aver buttato via vecchie carte, cose mezze rotte, foto di persone non più importanti.

Ora devo continuare, e soprattutto fare lavoro di mantenimento, perchè basta poco per accumulare altre piccoli e grandi cose.
Ma, posso dirlo, il lavoro veramente grosso è finito.
Credo che adesso esporterò il metodo a casa dei miei genitori.
Casa di mia suocera è murata di roba, e quando arriverà il momento di sgomberarla impazziremo.
Non voglio che anche casa dei miei si riduca così. Anche perchè anche lì ci sono ancora cose mie, che mia madre conserva un po' per inerzia un po' perchè non è abituata a liberarsi dalle cose.
Pian piano sto mettendo mano anche lì, e se all'inizio brontolava, ora scopro che ogni tanto fa sacchi di vestiti da donare in giro. Bene.

Ma arrivando alla conclusione del progetto deli 365 giorni, ecco il riepilogo finale.
Dall'ultima volta che ho contato sono passati 97 giorni (cavolo, credevo di essere stata più brava con gli aggiornamenti!):

 - messo in vendita/ venduti: 31 oggetti
- 1 borsa (collezione I 7 nani, ma chi me l'avrà mai regalata? boh!)
- 2 capi di vestiario
- 13 capi di vestiario (non proprio venduti, scambiati a H&M con buoni spesa)
- 13 libri
- candela natalizia
- braccialetto

- regalato:  23 oggetti

- 9 capi di vestiario
- tazza
- set di bicchieri
- 5 paia di orecchini
- 3 cd/dvd
- 1 collanina con ciondolo
- bagnoschiuma
- 2 calici
- bottiglia di vino

 - buttato: 39 oggetti

- 15 capi di vestiario (ridotti a stracci per spolverare)
- 12 cosmetici / accessori inutili
- 2 barattoli giganti
- 1 paio di scarpe
- 2 cellulari vecchi rotti
- portafogli
- 4 dvd
- 1 soprammobile
- 1 mucchio di fotografie

Totale: 93 oggetti

Meno dei 97 previsti...ma non mi lamento, visto che ho avuto alcune questioni familiari che hanno catalizzato tutte le energie, nell'ultimo anno.

Facendo finalmente il conteggio FINALE:


Messo in vendita : 149 oggetti
Regalato: 100 oggetti
Buttato: 114 oggetti
 
TOTALE: 363 oggetti in 365 giorni

Che dire...grande grande grande soddisfazione.
E ora...continuerò, pian piano, perchè in realtà c'è sempre qualcosa che ho tenuto al giro precedente, e che al successivo può andarsene! 
Il progetto annuale è finito, ed è finito bene...ora vedremo in futuro quante altre cose se ne andranno.
Anche perchè sono previsti grossi cambiamenti in casa...e credo che comporteranno l'andarsene di altra roba, un po' per fare spazio, un po' perchè i soldi guadagnati dalle vendite sono molto molto utili, e con quelle regalate...mi sono risparmiata di acquistare regali, qualche volta!

giovedì 25 settembre 2014

To fly(lady) or not to fly)lady)? Risparmiare tempo e denaro in casa

Di base io sono una persona disordinata. Tendo all'entropia.
E sono anche poco amante dei lavori di casa. Mi urta il fatto che siano sempre da rifare.
Insomma...non sono proprio il tipo angelo del focolare.
E così...cerco sempre aiuti per organizzarmi.
Durante il mio cercare, mi sono imbattuta nel metodo Flylady.
Chi fosse curioso di sapere di cosa si tratta, può scoprirlo sul sito italiano.
Secondo quella che è la MIA interpretazione di quanto ho capito di questo metodo...è un metodo per organizzare le pulizie di casa, e non solo, tutta la gestione della casa.
Trattasi, lo dico subito, di metodo 'mmmeregano.
Quindi, se ne siete incuriositi, sappiate che ha come target prima di tutto le casalinghe americane, che a giudicare da quello che ho letto nella sezione "testimonianze" hanno case enormi, dispense enormi e labirintiche, innumerevoli stanze fitte di cose assurde.
Coooomunque.
Circa un anno ho deciso di provare a seguire il metodo.
E' un metodo che parte con dei "piccoli passi" (babysteps),da fare uno al giorno per un mese...o uno per più giorni, finchè non lo si è assimilato.
L'idea è di crearsi pian piano delle buone abitudini.
Dopodichè si comincia a poter seguire un piano giornaliero, che include attività giornaliere (routines) e una missione giornaliera di pulizia/riordino.
Alla fine, dopo una lunga prova, io NON sono diventata una flylady.
Il metodo non fa per me, le "missioni" giornaliere molto spesso non mi interessano, non sono fatte per il mio appartamentino, e alcune parti della filosofia della signora Marla (ideatrice del metodo) non le condivido.

Ma, c'è un ma.
Alcune cose le ho prese e tenute. Diciamo che nessuno dei suggerimenti di Flylady è una rivelazione, sono quasi tutte piccole "scoperte dell'acqua calda", ma sono di quelle piccole cose...che poi non ci pensi mai e non le fai.
E quindi, spulciando il web, prendendo da flylady e mettendo insieme buone abitudini imparate qua e là...questi sono i miei piccolissimi e semplici "trucchi" per risparmiare tempo (e soldi) in casa.


1. Sapone è sapone.
L'espressione è proprio tratta dal metodo flylady, e la trovo decisamente buona.
Non serve avere cinquantamila tipi di saponi detergenti detersivi spruzzini per pulire il bagno o il pavimento.
Il sapone è sempre sapone.
Che cavolo.
Questa cosa è stata liberatoria.
Pulisco water, bagno e sanitari MOLTO più velocemente senza stare a preoccuparmi troppo.
In questo modo risparmio tempo.
E risparmio soldi, perchè non sto a comprare detergenti strani al supermercato. Intanto sto finendo le mie piccole riserve di bottigliette e flaconi, poi mi comprerò UN prodotto generico e userò quello.

2. Decluttering
Sì, il decluttering è una delle mie attività preferite. Al di là del mio progetto "un oggetto al giorno", che comunque dà tante soddisfazioni, declutterare ha indubbi e grandi vantaggi:
- faccio prima a mettere a posto le cose
- devo pulire meno
- so cosa ho in casa
- non compro altra roba, voglio prima usare quella che ho.

3. Non stiro (quasi)
 Ho imparato che, prendendomi qualche minuto in più per stendere bene bene le cose, posso non stirare.
Non tutto viene PERFETTO, ma visto che le magliette di mio marito le appendo, le piegoline se ne vanno comunque, e per il resto...jeans, maglioni, biancheria..nulla ha bisogno di essere stirato.
Non cambia, davvero. Almeno, non al mio occhio, nè a quello del marito, nè a quello esigente di suocera.
L'unica cosa che ancora stiro sono alcune camicie del marito e un paio delle mie, roba di pochi minuti ogni tanto.
Anche qui, grande risparmio di tempo, e pure risparmio di soldi spesi per la corrente.

4. Lavello pulito
Altro suggerimento Flylady. Tenere il lavelo pulito.
Ora, flylady arriva al per me delirante suggerimento di mettere una bacinella sotto al lavello, nascosta, con dentro le stoviglie che non si possono subito lavare. Per avere SEMPRE il lavello pulitissimo.
Questo lo trovo eccessivo, una fatica inutile che non ho decisamente voglia di fare.
L'ho adattato alle mie esigenze: la mattina lavo subito le tazze della colazione (2 minuti neanche), e dopo ogni pasto cerco di lavare le due tre cose che si sporcano. Se non posso farlo, ok, lo faccio la sera. Non faccio accumulare cose nel lavello, però.
il che ha diversi vantaggi:
- non si incrosta un bel niente, a lavarlo subito, e così meno fatica, meno acqua e meno detersivo
- mi servono meno stoviglie, niente grandi scorte di piatti e posate, pochi cambi e poche robe
- il lavello ha un aspetto migliore, e tutta la cucina se ne giova.

5. Pochi contenitori scatole cestini...insomma pochi alibi
 Ok, questo è collegato al punto 2.
I contenitori, le scatole, i portaoggetti...hanno tutto un loro fascino perverso.
Mi hanno sempre dato l'illusione che facessero "ordine", che mi aiutassero a gestire meglio le cose.
Sì, ma fino a un certo punto.
Perchè in realtà troppi contenitori sono solo fonte di altro casino, e se sono tanti o li etichetti tutti per bene o non trovi più quello che ci hai messo dentro, e comunque devono avere il loro posto, e il loro spazio, e bisogna anche ricordarsi dove sono e tutto quanto.
Insomma...ho trovato un mio equilibro togliendo un bel po' di cose da casa e riducendo drasticamente anche il numero di contenitori.
Adesso quando penso "ah, per queste cose potrei prendere una bella scatola, un bel cestino...", mi chiedo se mi serve davvero.
E la risposta è no.
Alla fine scopro che si tratta di cose che o non mi servono davvero, o hanno già un posto altrove, o sono già contenute nelle loro scatole o contenitori...e quindi...altro risparmio.

6. Poco tutti i giorni (e molto ogni tanto)
Questa è veramente la scoperta dell'acqua calda, lo so.
Eppure, non ci sono arrivata per anni.
Mi sfinivo con assurde maratone di pulizia e poi ne uscivo infuriata.
Da un po' ho capito invece che è meglio fare poco e spesso.
Spazzare, spolverare, riordinare...non lo faccio più sperando di debellare ogni singolo granello di polvere o ogni angolo di disordine, ma lo faccio tutti i giorni, un po'.
Poi, ogni tanto, faccio una pulizia più profonda, una sessione più seria.
Ma non sono più maratone bestiali, perchè non si accumula più troppa roba da fare.

Queste sono le mie poche e semplici scoperte dell'ultimo anno, o almeno sono quelle più macroscopiche. E probabilmente non sono nuove per nessuno...tranne che per una zuccona come me!

martedì 2 settembre 2014

Un oggetto al giorno (mi rimetto in pari)

In queste ultime settimane non ho visto altro che le anguste stanze di casa mia. Una specie di clausura forzata, ma almeno tento di fare di necessità virtù.
E la virtù, nel mio caso, è il fare spazio. Anzi, più che altro il togliere di mezzo roba in più.
Avere meno roba per casa mi permette di
...pulire meno, perchè c''è meno roba da pulire
...avere più ordine, perchè non ci sono oggetti "che proprio non hanno un posto"
...fare prima a trovare le cose
...risparmiare soldi, perchè sapendo cosa ho...so che non mi serve altro.
E quindi, inesorabile, continuo con il mio progettone.
E dunque, vediamo un po' il bilancio ad oggi:


Messo in vendita: 9 oggetti

- 8 capi di vestiario
- Ipad

Regalato: 21 oggetti
- 17 dvd
- 3 candele
- 1 completo intimo

Buttato: 23 oggetti

- 6 capi di vestiario (ridotti a stracci per spolverare)
- 5 soprammobili / oggettini
- 1 dvd
- tazza
-10 libri
Totale 53 oggetti.

E il totale generale per il momento è:
Messo in vendita : 118 oggetti
Regalato: 77 oggetti
Buttato: 75 oggetti
 
In 268 giorni, ho fatto fuori 270 oggetti. Mancano 97 giorni alla fine del progetto annuale, chissà se ci arriverò in pari...
 
In quest'ultimo giro di decluttering, ciò che mi ha dato più soddisfazione è stato...non so se il completo intimo regalato a chi si divertirà a sfoggiarlo, o l'Ipad (l'avevo vinto a un concorso un anno fa circa) che ho venduto a pochissimo facendo felice un ragazzetto.
Casa mia pian piano si alleggerisce, e anch'io!!!


giovedì 17 luglio 2014

Decluttering estivo...un oggetto al giorno, sempre!

Quest'estate, per una serie di circostanze ho più tempo libero del solito, e contemporaneamente non posso spenderlo come vorrei.
Devo starmene molto tranquilla e molto in casa.
E così...nella solitudine della mia casina, che fare? Decluttering.
Il mio progetto di far fuori un oggetto al giorno non va in vacanza, insomma.
Anche perchè avendo tanto tempo in casa, da sola...ho anche tanto tempo per vedere le superfici, gli scaffali...e gli oggetti che li ingombrano.
E così, eccomi dopo un bel po' ad aggiornare il progetto decluttering per un anno: sono passati altri 75 giorni dall'ultima volta.
E dunque, ecco cosa è uscito di casa:

Messo in vendita: 42 oggetti


- 37 libri
- 5 capi di vestiario

Regalato: 10 oggetti
-2 confezioni di detersivo
- 8 libri

Buttato: 22 oggetti

- 9 pentole/padelle
- grattugia che non gratta
- tagliere mezzo rotto
- goniometro rotto 
-10 libri


Totale 74 oggetti. Più o meno ci siamo.

Totale generale:

Messo in vendita : 109 oggetti
Regalato: 56 oggetti
Buttato: 52 oggetti

Sono soddisfatta,  217 oggetti in 221 giorni. Se anche non arriverò a 365/365 non posso lamentarmi.

L'altra grande soddisfazione è che, osservando con occhio critico quello che GIA' è in casa mia, sono diventata ancora più restia a portare roba nuova dentro casa.
Non compro nulla che non mi serva, se mi regalano / propinano qualcosa che in realtà non voglio me ne libero appena possibile.
E questo mi piace.
Mi piace fare meno fatica a mettere in ordine, avere in giro meno cose che non mi interessano, risparmiare soldi da acquisti non necessari.

martedì 6 maggio 2014

Come liberarsi di un libro (in modo non violento) + L'esperienza con Libraccio

Ok, ho mentito.
In realtà partirò subito dal modo più brutale e violento in cui ci si può liberare di un libro.
Buttarlo.
E' possibile. Non è una cosa così terribile. E io amo i libri.
Ma i libri sono anche oggetti. E un oggetto rotto, inservibile, orripilante...si può buttare.
Certo, è un'azione estrema.  E un amante dei libri (o un'amante, come me), non ama questa soluzione.
Ma in certi casi...è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.
Almeno che lo si faccia per bene: carta nella carta. Vale a dire, carta, copertina cartacea, fascette sempre cartacee...tutto nell'apposita raccolta differenziata.
Ecco. E anche il lato brutale è stato affrontato e si può andare oltre.
A cose più piacevoli.
Prendiamo un libro. Che non ci piace. Che non ci serve più. Che non abbiamo nessun motivo per tenere.
Un libro che vogliamo far uscire da casa nostra.
Cosa possiamo fare?
Dipende da un po' di cose:
- quanto tempo vogliamo dedicare alla faccenda
- quanto ci interessa provare a tirar su qualche soldo
- quanto ci interessa la destinazione del libro
- quanto vogliamo sbarazzarcene in fretta.
Si apre un ventaglio di possibilità.
Alcune solo le stesse che si hanno per altri oggetti:


Regalare/donare

1) Ad amici, parenti, colleghi...
- Pro: possiamo scegliere a chi dare il nostro libro
- Contro: bisogna pensare a chi darlo
- Sperimentato: sì. Lo faccio solo in casi "sicuri". Primo, amo i miei libri e se li regalo spero siano apprezzati, secondo, non voglio intasare le case altrui con cose che non vogliono.

2) Utilizzando facebook. Es. i gruppi "te lo regalo se vieni a prenderlo",ce ne sono  per ogni regione.

- Pro: il libro va a chi lo vuole. Non ci si deve preoccupare del " a chi posso darlo?"
- Contro: serve facebook,e un po' di tempo per stare dietro alla cosa.
- Sperimentato: no.

3) Biblioteche
- Pro: come sopra.
- Contro: le biblioteche non sempre accettano libri (ne hanno altre copie etc.)
- Sperimentato: sì, non sempre va a buon fine e richiede tempo.

4) Zone di "liberazione libri" o bookcrossing.
Si lascia il libro nell'apposita zona (scaffali, panchine, angoli vari).
- Pro: si lascia il libro alla comunità
-  Contro:
- Sperimentato: sì, in un supermercato che frequento c'è una zona "libri gratis".

Regalare/donare ci permette di liberarci dei libri relativamente in fretta (dipende dai casi).

Ma siccome la crisi si fa sentire eccome, io, che sono una brutta persona venale e materialista, spesso preferisco provare a...

Vendere

1) Ebay: funzionamento solito. Ci si iscrive, si fotografa il libro, si descrive in che stato è, si fa il prezzo.
- Pro: si guadagna qualcosa.
- Contro: per farsi un nome su ebay ci vuole un po', le spese di spedizione alzanoil prezzo, cosa che può scoraggiare gli acquirenti.
Ci vuole tempo. Su ebay non tante persone cercano libri.
 - Sperimentato: sì. Porta via troppo tempo, per me. Non credo che lo userò ancora.

2) Ebay annunci: come su ebay, account, foto e così via.
Più facile che si possa consegnare a mano.
- Pro: si guadagna qualcosa. Con consegna a mano, niente spese di spedizione, e quindi meno costi per l'acquirente.
- Contro: il tempo per fare foto e annuncio. Il mercato è più piccolo di ebay. I libri non sono tra gli oggetti più cercati.
- Sperimentato: sì. Meno impegnativo di ebay, ma con un bacino di utenza più piccolo.

3) Mercatopoli: si cerca il negozio più vicino,si portano i libri. Loro guardano se li vogliono o no. Se li prendono, funziona in conto vendita: il negozio tiene l'oggetto per un periodo di tempo e fissa un prezzo. Se vende, a voi daranno il 50% del ricavato (entro un anno dalla vendita). Se non vende, dopo un tot di tempo o riprendete l'oggetto, oppure loro lo danno in beneficenza.
- Pro: si guadagna qualcosa. Una volta portato l'oggetto, non dovete più preoccuparvene.
-Contro: si guadagna "solo" il 50% del ricavato, e mercatopoli non vende mai a prezzi alti.(Diciamo che un libro cartonato lo vendono sui 6-7 euro, se in ottimo stato, quindi a voi ne vengono 3-4).
Dovete essere voi a passare dal negozio ogni tanto per sapere se hanno venduto o meno.
- Sperimentato: sì. Al momento sono soddisfatta. Non guadagno cifre incredibili, ma il tempo investito è minimo e comunque mi piace che qualcuno si prenda i miei libri, anche spendendo poco!

E ora...le new entries:

4)Librerie libraccio / Libraccio.it : Libraccio è una catena enorme di librerie dell'usato. E' possibile presentarsi in negozio per far valutare i propri libri o utilizzare la versione online (vedi link).
Io parlo solo della versione online.
Dunque. Una prima analisi la fate da soli, aprendo il link vedrete una pagina in cui inserire il codice isbn del vostro libro.
Libraccio.it vi dirà subito se potete vendere lì e quanto vi daranno.
Potete essere pagati con:
- buono acquisti su libraccio.it
- bonifico bancario (tolti 1,90 euro di spese)
- paypal (tolti 0,90 euro) .
Create una lista vendita, di almeno 15 euro, e vi manderanno le istruzioni per spedire.
Al conto finale vanno tolti altri 3,90 euro per la spedizione.
-Pro: sapete subito se vogliono o no i libri. Spedire è piuttosto facile. Sapete subito quanto guadagnate.
- Contro: dovete contattare SDA per spedire e accordarvi col corriere, può essere un po' complessa la questione "orario del ritiro". Libraccio.it si riserva di valutare i libri che vi ha "comprato" e se qualche libro non va bene, NON viene restituito. Dovete spedire entro 5 giorni dalla vendita, se no rischiate che non vi paghino. (tutto comunque è meglio spiegato nelle loro FAQ). pagano pochetto, per i libri. Pochetto sul serio.
- Sperimentato: sì.
Che dire? Cosa buona: hanno pagato subito, su paypal. Cose cattive: mi hanno rifiutato 3 libri, stranamente i più "cari" che prima mi avevano accettato. Ovviamente non mi hanno dato spiegazioni del rifiuto e non me li restituiranno, il che mi fa domandare...ma non è che se li rivendono senza dirmi nulla? E' chiaro, è il rischio in questi casi...però insomma...non è una mossa tanto tanto seria, secondo me...Anche perchè i miei libri erano in ottimo stato.

5)Comproevendolibri.it: un sito gratuito, ci si registra e si inseriscono i propri libri da vendere.
- Pro: è gratis, gli annunci non scadono (mi pare). Vedi anche i libri cercati da altri utenti.
- Contro: ci vuole tempo per mettere gli annunci, e ci si deve poi accordare col compratore per spedizione e tutto.
- Sperimentato: ho messo un paio di annunci. Per ora nessun riscontro.


Per il momento, queste sono le strategie che sto usando per far uscire di casa i libri declutterati.
Il mio modus operandi standard segue alcuni passaggi, finchè il libro non se ne va in qualche modo:
- dare un occhio su comproevendolibri.it per vedere se qualcuno cerca il libro che ho
- verificare se libraccio.it lo vuole e quanto lo paga
- portare a mercatopoli
- inserire su comproevendolibri.it e su ebayannunci
- donare alla biblioteca
- donare a zone di bookcrossing o libri gratis.

Come avevo già detto, sono una brutta persona venale, e quindi parto sempre dalla vendita.
Per il momento procedendo in questo modo mi trovo bene. ma se ci sono suggerimenti, li  accetto con giubilo!





lunedì 5 maggio 2014

Del regalare, vendere e (udite udite) buttare libri

I libri sono sempre stati il mio tesoro. E così negli anni ne ho accumulati parecchi. Comprati, regalati, trovati, ereditati.
Un sacco di libri. 

Quando ho sentito l'esigenza di fare davvero decluttering nella mia casa e nella mia vita, i libri non li ho neanche considerati.
Non si regalano/vendono libri. Figurati se si possono buttare.
Avrei riso in faccia a chi me l'avesse anche solo ventilato. O forse l'avrei schiaffeggiato.


E invece. Invece man mano che la mia casa cambia, man mano che le mie consapevolezze cambiano...ecco che anche i libri, amati, adorati, conservati, diventano qualcosa che si può toccare. Che si può considerare ANCHE un oggetto.
I libri hanno sempre un grande valore per me. Anche affettivo. E questa è la loro forza, ma anche il loro veleno. 
Un libro che non amo, un libro che ricorda qualcuno che non va ricordato, un libro che ricorda un passato che mi è stato strappato...un libro così è un libro che non rileggo.
E' un libro che mi spia dalla libreria, è un libro che mi fa distogliere lo sguardo e che non mi permette di dimenticare.

Me ne sono accorta sistemando vecchi regali. Libri con dedica.
Oh, che cosa carina, la dedica...sì sì, magari a volte, ma altre volte trovi la grafia di qualcuno che hai espluso dalla tua vita. Per fare un esempio. E che ti ha pure regalato un libro che non ha nulla a che fare con i tuoi gusti.

E' stato sfogliando uno di quei libri che mi sono detta: ecco, anche lui entra nel club di "via da casa mia".
E così è cominciato il mio decluttering dei libri.
Ne ho ancora tanti, e tanti, e tanti. Ma se ne stanno andando, piano piano, quelli che non voglio più.
Non è una rivoluzione, è più un lavorio costante dentro di me.
Cose che fino a sei mesi fa mi tenevano prigioniera, legata a loro, ora sono state portate via. Sono state vendute, regalate. Persino buttate. 

Eh sì, alcuni libri li ho buttati. Erano rovinati, distrutti...e francamente brutti. Non avrei trovato nessuno di sensato a cui darli.
E' stato liberatorio.
E so che continuerà ad esserlo. Man mano che procedo, si riduce la quantità di libri che sono in dubbio, e inizio ad avere scaffali in cui tutto è lì per il motivo giusto.
O forse è solo il pensiero di questo mese. Magari tra 5 o 6 avrò scavato ancora in me e tra i miei libri, e ne avrò tolti altri.

Ma perchè, quando si fa decluttering, spesso i libri restano magicamente fuori dal turbine?


Un motivo sensato per conservare un libro è "lo tengo perchè lo amo, voglio leggerlo o rileggerlo", o anche "lo tengo perchè lo uso/consulto spesso".
Bene. Ma anche noi grandi lettori e grandi amanti dei libri, non conserviamo libri solo per questi motivi.
Eccone alcuni altri per cui continuiamo a tenere libri di cui potremmo serenamente liberarci:

 
  •  Sentimentalismo. C'è qualche legame affettivo con il libro, e non sempre un legame positivo. Mi ricorda com'ero, mi ricorda una scelta ormai cambiata, mi ricorda questo e quello.
  • Costo. L'ho pagato...se lo rivendo o addirittura lo dò via gratis, avrò perso soldi. 
  •  Faceva parte di un set, di una collana e così via. Eh sì, esistono anche i collezionisti. 
  •  E 'stato un regalo. E se ora lo metto via, cosa penserà chi mi l'ha regalato vent'anni fa, se mai passerà da casa mia e deciderà di passare al setaccio la mia libreria?
  • Averlo in casa fa figo. Ok, ora non è più vero come in passato, ma anche i libri possono essere uno status symbol.
Ebbene, nessuno di questi motivi può essere davvero valido.
Se davvero vogliamo fare spazio, se davvero vogliamo tenere solo cose che amiamo, che usiamo, che ci piacciono, allora superiamo questi ostacoli.
Facciamoci qualche domanda:

- Ho letto questo libro? Se sì,  penso di rileggerlo? Se no, penso di farlo in tempi brevi?

Questa è una domanda semplice e basilare.
Ma potrebbe non essere sufficiente. Perchè potrei rispondermi, autoboicottandomi, "ah non so magari un giorno lo rileggo...chissà..."
Allora chiediamoci, per esempio:

- questo libro è facile da reperire? Nella biblioteca cittadina, per esempio. O online. Molti classici lo sono.

- questo libro lo tengo perchè regalato da qualcuno? Ahah, e quindi? Tenerlo perchè ci sentiamo in colpa a liberarci di un regalo insensato è...insensato.

- questo libro è aggiornato? (nel caso di enciclopedie e manuali). Posso trovare più facilmente altrove le stesse informazioni?

- se dovessi traslocare a breve, vorrei davvero impacchettarlo, trasportarlo (magari pagare trasportatori per scatole e scatole di libri) e poi disfare lo scatolone e risistemarlo?

- se perdessi/mi rubassero questo libro...lo ricomprerei?  


Ecco. Chiediamocelo e rispondiamo sinceramente.
Sinceramente.
E poi, prendiamo coraggio.

E agiamo. (E su questo...al più presto le mie mirabolanti avventure con Libraccio.it) 


venerdì 2 maggio 2014

Libri e non solo. Gli oggetti che escono di casa e la rendono migliore

E' davvero stupefacente vedere quante cose pian piano se ne possono andare.
Ormai siamo circa a metà del mio progetto annuale.
Eh sì, è passato altro tempo. Siamo a maggio e io ho cominciato a dicembre.
Siamo quindi al giorno 146.

Cosa si è aggiunto alla mia lista di oggetti declutterati?:
- messo in vendita*: 25 oggetti
- 24 libri
- 1 peluche

 
- regalato: 21  oggetti
- 1 libro
-  20 capi di vestiario

 - buttato:  3 oggetti
-  1 crema mani scaduta da anni e quasi finita
- 1 thermos che non "teneva"
- 1 lenzuolo piccolo, macchiato e liso


E' sconvolgente. Davvero. Perchè ero sinceramente convinta di avere già tolto dall'armadio tutto quanto era inutile conservare. Ed ero ancora più convinta che i miei amati, amatissimi libri...beh, ormai fossero ridotti all'essenziale.

Declutterare i libri.
I libri.
I libri?!?!
Eh sì. I libri.
I libri sono la mia ultima frontiera.
Perchè i libri sono speciali, perchè i libri sono amori, perchè i libri non sono oggetti.
EH?! Aspetta.
I libri NON sono oggetti?!?!?! Ah no?
Sono fatti di carta, colla e inchiostro. Occupano spazio. Necessitano di essere spolverati, sistemati.
SONO oggetti.
Oggetti "speciali", per me. Saranno sempre speciali.
Ma ora che ho capito che in realtà anche loro sono oggetti, che anche dei libri posso liberarmi se non li amo più, o se non li ho mai amati, sto meglio.
E la mia libreria comincia a respirare.
Pochi giorni fa ho contattato il Libraccio.it per vendere libri (questo meriterà un post a parte).
E non libri qualsiasi.
I libri universitari della mia prima laurea. La laurea che ho amato, che ho scelto, che ho studiato allo sfinimento e che porto nel cuore.
Sono lì' da oltre 10 anni. ERANO lì da oltre 10 anni.
Ora devo solo perfezionare la vendita, e un enorme scaffale della mia libreria vita si vuoterà.
Certo, è spazio libero. Ma è anche altro.
E' consapevolezza che quel tempo è finito. Che la vita poi mi ha portato altrove. Ad altre scelte.
Che quei testi non li userò più, non io.
E ora, a non averli davanti, ma già impilati nello scatolone, mi accorgo di quanto mi addolorava, ogni giorno, averli lì. Averli davanti, a ricordarmi quello che ero una volta.
A ricordami che ho dovuto fare scelte non facili.
Scelte che ormai sono consolidate, che ora sono parte del quotidiano.
A che scopo allora costringermi ogni giorno a ricordare quel passato? I bei ricordi ce li ho lo stesso. E ora mi sento davvero meglio. 

Riassumendo, dopo questo primo conteggio, siamo a:

 - messo in vendita*: 67  oggetti
- 58 libri
- 4 capi di vestiario
- 1 paio di scarpe
- 1 sveglia
- 2 peluche
- 1 cd

- regalato:  46 oggetti
- 6 soprammobili
- 29 capi di vestiario
- 6 pezzi di biancheria (asciugamani, lenzuola...)
- 1 servomuto
- 3 stoviglie (pentole, piatti...)
- 1 libro

 - buttato: 30 oggetti
- 6 soprammobili
- 5 cd masterizzati
- 3 stoviglie sbeccate
- 2 cosmetici
- 10 paia di scarpe
- 2 imballaggi speciali
- 1 thermos
- 1 lenzuolo


Totale: 143 oggetti.
Ancora non ho raggiunto l'obiettivo "un oggetto al giorno", ma insomma..ci stiamo avvicinando. E comunque sia...143 oggetti, in 146 giorni? Se vedeste quanto è piccola casa mia vi chiedereste, come me...ma dove diavolo era, tutta questa roba???

...to be continued!

giovedì 24 aprile 2014

...finirà buttato via.


I romanzi vecchiotti di Palahniuk sono tra le mie letture preferite. Non Fight Club, che nella mia classifica personale sta ben sotto a Soffocare, o al grandioso Ninnananna.
Ma anche in Fight Club ho sempre trovato spunti interessanti.
Come questo.
Tutto quello di cui potrai mai andare fiero finirà buttato via.*

Sto ripensando a questa cosa, nelle ultime settimane. E mi trovo ad essere sempre più d'accordo.
All'inizio pensarci mi ha fatto sentire triste. Poi qualcosa è cambiato,e  non capivo bene cosa.
In ogni caso, lo trovavo e lo trovo vero: gli oggetti, le cose, le cianfrusaglie, le foto, le lettere ...tutto ciò che PER ME è bello è prezioso è un ricordo e così via...per qualcun altro un giorno non sarà altro che roba in più di cui liberarsi.

E' successo a me con mia nonna. Per dirne una.
La sua casa stipata di cose. Quasi tutte finite nella pattumiera, o dal robivecchi. 
Oggi guardo casa di mia suocera, sempre più piena, sempre più murata di oggetti oggettini ricordi souvenir cose. Guardo quella casa con l'occhio di chi, un giorno, dovrà occuparsi di sgomberare impacchettare spostare gestire.
Guardo quella casa e penso alla casa dei miei genitori, molto meno piena, molto meno traboccante, ma sempre troppo, troppo farcita di cose di oggetti di tutto.
Cosa faremo, poi, di tutte quelle cose?
Dovremo trasportarle noi, negli scatoloni, forzando le braccia, asciungandoci il viso dal sudore e starnutendo per la polvere che sempre si sprigiona.
Noi. Io e mio marito. Saremo noi i depositari di tutte quelle cose ormai svuotate di significato.
Ci pensavo mentre mettevo mano alla libreria, indecisa se portare o no via alcuni libri.
Ci pensavo e mi è tornato in mente Fight Club.

Se la nostra via finirà come pare sia destinata a finire, noi due e basta a condividerla, chi mai si occuperà di svuotare la nostra casa e imballare le nostre cose per portarle...dove?
Nessuno. O forse qualcuno lo fa comunque. Immagino di sì. Le case vengono svuotate e tutto viene buttato.

E' un po' triste a pensarci, nulla avrà importanza, prima o poi.
Ma d'altro canto...d'altro canto...pensandoci ancora...questo non fa che incitarmi ad accumulare meno: A tenere solo ciò che davvero voglio.

Un giorno tutto finirà buttato via, è inutile che io mi affanni a riempirmi di cose come se questo mi rendesse immortale.

Le cose, per quanto ora mi sembrino irrinunciabili, un giorno verranno guardate e gettate senza un pensiero.

Non so come spiegarla, la sensazione di leggerezza che avverto affiorare sotto la tristezza.
In fondo niente è così importante, nulla che venga usato fino a consumarsi è poi così irrinunciabile. Ciò che io amo ha valore per me. Adesso. Posso godermelo ora. Perchè tanto nessuno lo farà poi al mio posto.
Forse un giorno qualcuno vorrà tenere un ricordo della mia esistenza, una foto, o un libro. O che so. Ma UNA foto, o UN libro. E tutto il resto sarà solo altra spazzatura da portare via.
Con questa consapevolezza in mente, inizio a muovermi più leggera in casa.
E a rendere a sua volta più leggera la casa.




* Fight Club, C. Palahniuk


lunedì 14 aprile 2014

Decluttering armadio. Cambio di stagione? Intanto decluttering di stagione.



Con la primavera arriva inesorabile QUEL momento: quello del CAMBIO DI STAGIONE.
Nei miei ricordi infantili, il cambio di stagione lo faceva mia madre, di pessimo umore.
In famiglia eravamo tre, e non è che abitassimo in una reggia: ma ogni anno per lei era un delirio, spostare tutto su e giù tra armadi, ante, cassetti.
Ripensandoci, ora che vedo casa dei miei genitori con altri occhi, mia madre TENEVA TUTTO.
Mi ha cresciuta nel motto "non sprecare" e nella consapevolezza che "non ci sono soldi, ragazza!", e questo non è stato poi negativo...ma mi ha anche cresciuta nel "non buttarlo che se poi ti serve...". E questo non è sempre il massimo.
Sul perchè mi sono già dilungata un sacco di volte.
Che senso ha, tanto per dire, tenere 50 magliette mezze rovinate, alcune talmente imbarazzanti che non le userai MAI PIU? Perchè magari neanche ti entrano più tutte, tra l'altro.
Che senso ha, tenere lì tutto. Anche cose che, davvero, non userai. MAI.
Ecco, io non sono come lei.
Io non tengo tutto. L'ho imparato negli anni.
Ho imparato presto anche a non fare acquisti impulsivi: dopo un paio di volte in cui mi sono accorta di aver speso soldi per qualcosa che non avrei usato, mi sono imposta di stare attenta.
E questo rende "il cambio di stagione" meno mostruoso.
Il mio armadio non è particolarmente ricco, almeno non mi pare(va). Ma quest'anno, quest'anno ho deciso che ho bisogno di più organizzazione. Perchè avere pochi vestiti ma incasinati non ha senso.
E organizzazione, per me, ormai va di pari passo con decluttering.
Fare spazio, far circolare l'aria. Regalare. Vendere. Buttare.

Quando si parla di abbigliamento le prime "opposizioni" istintive al decluttering sono:
- ma come "dare via"?! Mi è costato soldi
- ma come?! E' usato! E chi lo vuole?
- ma come?! Lo portavo 15 anni fa quella sera...quanti ricordi!

Sul "mi è costato" c'è sempre da dire che...non è che a tenerlo in armadio i soldi ti tornano in tasca!
Sull'usato...beh...un sacco di gente non si fa problemi, io per prima, se è usato lavato e ben tenuto!
Sul "viale dei ricordi"....quella sua maglietta fina non è che dobbiamo averla sempre sotto il naso per ricordarci che era tanto stretta al punto che. Che poi se era tanto stretta magari oggi neanche ci entra più dalla testa. lasciamo stare.

Armata di queste convinzioni, ho deciso di affrontare ogni recesso del mio armadio. Perchè, ripensandoci, ho ricordato che tanti anni fa, traslocando, lasciai a casa dei miei genitori un'intera antastipata di roba.
E quindi, prima ho attaccato l'armadio in casa mia. Poi quello dai miei.
E il risultato è, come sempre, piuttosto sorprendente.
Perchè la memoria falsa le cose, spesso. E io, che sto declutterando lenta ma inesorabile, mi ero autoconvinta di aver già fatto tanto, a livello abbigliamento. E invece no.
E invece, dedicandomici con la calma e la determinazione di un carroarmato in lento movimento..ecco che scopro che posso liberarmi di tanta roba. Ma tanta.

Poi scopro anche, oh beh, bisogna accettarle, le scoperte, che in effetti non è che io abbia tutta sta roba bella. E  tutto molto usato, molto liso, molto sformato.
E quindi nei prossimi giorni pianificherò qualche acquisto.
Dovrei procurarmi una camicetta di un colore chiaro e un paio di magliette di cotone.
A lavorare uso solo di queste, e averne in totale 3 di cui una ormai allo stremo non è il massimo.
In ogni caso...ecco i risultati del mio frugare in ogni dove.
C'è quasi da vergognarsi. Sarà un anno che non compro roba...ma neanche ne mettevo via seriamente: possibile che spuntino cose risalenti alla mia adolescenza??? E parliamo anche di cose di 20 anni fa. Ma via!

Ed ecco il risultato. Le prime due foto sono i miei possedimenti PRE "cambio di stagione".



Casino generale Anta 2
Casino generale Anta 1

Metto tra virgolette perchè non è un vero e proprio "cambio di stagione": in realtà io divido più che altro la roba invernale dal resto, che poi viene usato nelle altre 3 stagioni.
Camicette, maglie, gonne, più o meno le uso sempre, con o senza calze o maglione sopra o canottiera sotto.
E quindi ho deciso di spostare solo la roba invernale, lasciando a portata di mano tutto quello che userò da qui ad ottobre! Ciò che manca è già nei sacchi davanti al conventone dei frati (il progetto un oggetto al giorno si è portato avanti, oggi!!!). Yes!

Sopra: inverno. Sotto: primavera/estate/autunno
Anta 2 (casa dei miei)

Qui e qui ci sono alcune "colleghe di decluttering" armadio.

venerdì 11 aprile 2014

Io e il biologico. Biologico del supermercato vs "natura sì" & company

Leggere l'etichetta, quando si compra qualcosa, è un gesto sano e utile. Si imparano tante cose, tipo che stai praticamente mangiando paraffina, in certi casi, o che quello che credevi fosse un innocente yogurt è in realtà una cosa strana che contiene ingredienti un po' troppo imprevisti.
Una mia parente è specializzata nel comprare cose "pronte", quelle cose per me abbastanza schifezzose che non sai mai bene cosa DAVVERO abbiano dentro.
Sarà stato anche grazie al suo esempio insalubre, che io sono sempre stata un po' più attenta.
Cerco di guardare cosa compro, chi lo produce, cosa contiene, cosette così.
Ultimamente una collega si è "fissata" con il cibo biologico.
E dico fissata perchè è passata dal nutrirsi solo di roba precotta al dirmi "ahhh no, il riso se non è bio io non lo compro. Sono bio questi frollini?"
"Li ho fatti io."
"con farina bio?"
"No."
"ah, allora no grazie".
Boh, io non sono così rigida. Lo ammetto.
Cerco di comprare cose "semplici", questo sì, cioè niente cose troppo lavorate, esempio minestroni già fatti, zuppette, arrosti pronti o dolci...e così via.
Ma un lato di me è sempre stato molto attratto dal "biologico", pur con molte riserve.
E così sto iniziando a interessarmi un po' più seriamente alla cosa.
E ho cercato, un po' per me un po' per la collega.
Perchè neanche lei naviga proprio nell'oro. E insomma, qui casca l'asino. E mica solo lui.
I prodotti bio spesso costano come oro puro!!!!
Qui vicino ci sono un paio di negozi super bio, "Naura sì" è uno e l'altro è di un'altra catena.
Ci ho fatto qualche giro dentro, e devo dire che sono estremamente attraenti, a livello visivo.
Entri dentro e ti senti già più sano. Però poi butti l'occhio sui prezzi e scopri che un kg di farina ti costa 5 euro.
E pensi, o almeno io penso "eccheccazzo!!!".
Perchè poi dopo la farina guardo il resto, e scopro che per comprare 4-5 cosette dovrei lasciargli 30 euro almeno.
Anche no. Grazie.
E così sto sperimentando le varie linee bio dei supermercati.
Per ora ho provato
- Viviverde Coop: non ha tantissime cose, ma visto che io uso il tofu e il seitan (e non ho ancora imparato a farlo in casa), per me va benissimo.
Il prodotto mi piace, e non ha nulla da invidiare ai fratelli più titolati e cari.
- linea bio del Lidl: al mio Lidl non si trova quasi nulla, ma in un altro posto hanno molto più cose. E sono molto buone. E con un prezzo DECENTE.
Cercando in giro ho scoperto che ormai quasi tutte le catene di supermercati hanno la linea biologica (Famila, Pam, Conad, e sicuramente anche gli altri)...sarà mica che il bio sta diventano una moda come tante?
Continua a rendermi perplessa il MOSTRUOSO rincaro dei prezzi sul bio.
E lo so che al contadino costa di più.
Aiuto mio padre nel suo enorme orto. E SO per esperienza (sudata e faticosa esperienza) che, come dice lui, "l'orto vuole l'uomo morto": se non lavori come una bestia, non ricavi molto. Però, per la miseria, quei prezzi sono comunque da presa per il culo!!!!

Io, insomma, per il momento mi sto trovando molto bene con Coop e Lidl, e credo proprio che natura sì e quell'altro bio fighetto non mi vedranno per un bel pezzo.
Anche perchè non compro molta roba, per cui non mi serve un intero supermercato biologico!La verdura la prendo di stagione dall'orto.
Compro la farina al mulino per pane e pizza.
Per lo yogurt c'è la yogurtiera.
Non comprando nè merendine nè creme spalmabili, non ho bisogno di cercarle, nè bio  nè non.
Ecco, resta la carne, che non compro bio. Ne mangiamo pochetta, e fino ad ora non mi sono messa a cercarla col certificato bio.

La collega al momento compra di tutto...e dopo essersi spesa mezzo stipendio..si sta convertendo al biologico - non - figo, anche se lei è dell'idea che " se costa tanto è buono, se costa meno...c'è del marcio".
mah, quasi quasi le consiglio L'economista mascherato.


sabato 29 marzo 2014

Un oggetto al giorno. Come sta andando. Bilancio di quasi 4 mesi.

E così, prosegue il progettino. Via un oggetto al giorno.
In effetti, ho imparato una cosa: un oggetto al giorno è meglio di un sacco di oggetti ogni tanto.
La prima volta che mi sono avvicinata alla libreria, decisa a sfoltire un po', ho raccolto una decina di libri.
Poi per qualche giorno mi sono fermata, mi sembrava di non avere più libri da dare via.
Mi sembrava che valesse la pena di fare il lavoro solo se avessi trovato almeno 5 -6 libri da mettere da parte...ma il risultato di questo pensiero è stato che mi sono un po' arenata.
Così mi sono imposta di ricominciare pensando davvero a UN SOLO oggetto al GIORNO.
Passando per le stanze, e soprattutto davanti alla libreria, mi sono detta: UNA COSA SOLA, non cercare di svuotare casa.
E gira gira, prendi una cosa oggi e una domani...si aggiungono alla borsa per Mercatopoli:
- 20 libri
- 1 sveglia (a forma di blue jeans, ricevuta in regalo quando ero ancora preadolescente)
E a quella per il cassonetto
- 1 lampada a pile a forma di...non so cosa, e pure rotta.

Quindi, facendo un bilancio,a quasi un terzo del progetto:

 nei primi 112 giorni ho:

- messo in vendita*: 42 oggetti
- 34 libri
- 4 capi di vestiario
- 1 paio di scarpe
- 1 sveglia
- 1 peluche
- 1 cd

- regalato:  25 oggetti
- 6 soprammobili
- 9 capi di vestiario
- 6 pezzi di biancheria (asciugamani, lenzuola...)
- 1 servomuto
- 3 stoviglie (pentole, piatti...)

 - buttato: 27
- 6 soprammobili
- 5 cd masterizzati
 - 3 stoviglie sbeccate
- 1 mascara secchissimo
- 10 paia di scarpe
- 2 imballaggi speciali

Peccato non poter contare nel regalato  la marea di posate che ho distribuito in giro (non ne ho mai comprata una, ma ne ho ereditate un sacco da "corredi" altrui!). Ma questo l'ho fatto PRIMA di iniziare ufficialmente il progetto..e quindi ...non vale!TOTALE: 94 oggetti.

Considerando che ho avuto un periodo di "pausa"...non male. Chissà se alla fine dei 12 mesi saranno davvero 365. Forse no, dopotutto non faccio acquisti da mesi e continuo solo a "togliere": prima o poi potrei rimanere solo con le cose che voglio veramente.

 O forse no? Dopotutto..sei mesi fa non mi sarei liberata di certe cose. E oggi l'ho fatto.
Forse tra sei mesi qualcosa che oggi mi fa dire "tu resti qui" passerà nel sacco del "vai pure".
Per ora si continua. Piano piano. E la libreria, intanto, resta sempre piena...



* Tutti gli oggetti sono a Mercatopoli, cioè FUORI da casa mia (gran cosa!). Ciò che non sarà venduto verrà regalato ad associazioni.


domenica 16 marzo 2014

Un oggetto al giorno...decluttering scarpe

Nelle ultime settimane, tra il riposo forzato post intervento e altri problemi, il mio progetto "un oggetto al giorno" è andato al rallentatore.
Non è stato solo per questo, però: il progetto comincia a dare frutti, e inizia a non essere più così facile trovare l'oggetto da declutterare.
E' una bella sensazione, quella di avere sempre più spazio in casa, sempre meno roba inutile.
Una delle poche zone che non avevo ancora affrontato era la zona scarpe.
Non ne compro tante, mi dicevo, non ne avrò tante.
E invece.
E invece in più di 30 anni di vita, le scarpe si accumulano. Perchè magari non sono ancora da buttare, no? Dopotutto le ho pagate, giusto? E se un giorno le voglio mettere, poi?
E così, diciamo che in 20 anni circa di acquisti, quasi tutte le scarpe comprate sono poi rimaste lì, usate o meno.

Sono andata a frugare, con in testa 2 concetti molto semplici:
1) ho solo 2 piedi, non mi servono certo 10-20 paia di scarpe;
2) ormai porto solo scarpe da tennis o decolletè dal tacco medio basso rigorosamente nero o beige, tutto il resto non mi serve.


Bene, armata di queste due semplici certezze ecco che se ne sono andate:
-3 paia di "zeppe" di quelle di stoffa e corda, di quando avevo 15-16 anni, di una scomodità pazzesca,
- 1 paio di sandali ROSA acceso dal tacco almeno 10: cosa diamine mi ha mai spinto a comprarle? Una crisi di idiozia?
- 2 paia di vecchie scarpe da tennis ormai sfondate che usavo per andare nel campo.
- 1 paio di stivaletti a tronchetto o come si chiamano, che andavano di moda quando ero ragazzina e che sono sempre stati orrendi.
- 4 terrificanti paia di sandali che avevo comprato al mercato 10-15 anni fa...avevo 20 anni e credevo che qualsiasi orrendo mucchietto di plastica fosse una scarpa.

Le scarpe sfonde via, pattume, idem le zeppe,  le altre vedremo se le vuole mercatopoli.
Ora il ripiano dove teniamo le scarpe è decisamente più organizzato.
Sono rimaste:
- 2 paia di stivali
- 2 paia di decolletè nere (un paio però è quasi in fin di vita...prossimo giro di decluttering mi sa che non la scampa...)
- 2 paia di scarpe da ginnastica nere
- 1 paio di decolletè beige.
Alla fine mi sa che ha più scarpe mio marito di me. Anche per lui urge buttare almeno la roba deforme e ormai sfonda.


E  così, il bilancio delle ultime settimane di decluttering è:
- 11 paia di scarpe
- un paio di vecchi imballaggi che tenevo se mai avessi dovuto spedire roba fragile (e quando mai?)

Ora che sto meglio voglio fare un secondo giro nella libreria. So che potrò liberarmi di altro.

venerdì 7 marzo 2014

Risparmiare ...utilizzando (saponette da hotel, campioni di creme e profumi...)

In questi ultimi mesi le mie spese mediche sono vertiginosamente aumentate, e così ho avuto più bisogno e più tempo (sapete quanto può durare l'attesa che un medico ti riceva?) per cercare piccoli trucchi per risparmiare.
E mi sono definitivamente convinta di una cosa:

 PER RISPARMIARE, MEGLIO UTILIZZARE

Spesso facciamo scorta di prodotti, di oggetti, di mille cose che "un giorno potrebbero servire", che teniamo da parte "per l'occasione giusta".
Poi cosa succede?
Succede che l'occasione giusta non è mai abbastanza giusta, succede che a forza di tenere da parte le cose le dimentichiamo.
Succede anche che scadano.
Non sto parlando di cibo (anche se il discorso è decisamente valido anche in questo senso), ma di cosmetici, vestiti, profumi, candele e così via.
Le creme per il viso, per il corpo, per le mani NON hanno vita eterna. 
I profumi prima o poi deperiscono, perdono il loro bouquet e diventano alcool e basta.
Le candele profumate stessa cosa, i vestiti passano di moda o diventano piccoli, rovinati e quant'altro.

E allora cosa si fa...se ne comprano altri.
Uno spreco insensato.
Anche perchè a forza di comprare e mettere da parte ci troviamo sommersi da oggetti.
Molto molto meglio organizzare quello che si ha e iniziare a utilizzarlo. 
Prima di tutto, una bella operazione di decluttering ci sta bene: eliminare ciò che ormai è inutilizzabile (creme per il viso ormai fossili, profumi che ormai sono solo boccette piene di liquido, candele mummificate).
Poi...organizziamo le nostre SCORTE.

Io ho fatto così: ho preso una vecchia scatola di latta che aveva contenuto tisane, divisa in 8 scomparti, e ho messo tuuuuutti tutti i miei campioncini.
- 2 scomparti per le creme per il viso (sono quelle più abbondanti)
- 1 per profumini (flaconicini, miniature, cartoline profumate)
- 1 per creme "varie": creme all'aloe per scottature, gel di aloe, gel all'arnica, gel per dolori muscolari
- 1 per detergenti viso
- 1 per creme corpo profumose
- 1 per creme corpo anticellulite, idrantanti etc.
- 1 per bagnoschiuma

Ho poi una scatolina a parte per campioni di shampoo, balsamo e maschere per capelli.

Prima di organizzare tutto in questo modo NON TROVAVO MAI NIENTE, e finiva che non usavo niente.
Anche perchè spesso i campioncini più "succosi" quasi mi dispiaceva usarli, a causa di pensieri sbagliati come "questo profumo è troppo buono per usarlo per andar a lavorare", "questa super cremina devo usarla per un'occasione importante" e così via.
Basta.
Ho sistemato tutto per bene e ora li utilizzo regolarmente.
Questo mi permette 
1- di risparmiare un sacco: da mesi non compro creme, detergenti, profumi
2- di non accumulare prodotti su prodotti.
Il mio bagno ora è molto più ordinato, e soprattutto sto utilizzando tutti i prodotti che mi sono stati regalati, che ho ricevuto da siti internet o che mi hanno dato da provare in profumeria, farmacia, erboristeria etc.

Un altro oggettino simpatico che tutti abbiamo in casa ma quasi nessuno usa sono le SAPONETTE degli ALBERGHI.
Scagli la prima pietra chi non ha in qualche cassetto almeno un paio di saponette da hotel.
Ecco.
Solo che spesso finiscono da qualche parte a prendere polvere e non servono a nulla.
Un primo e basilare utilizzo è: al posto della saponetta normale.
Lo so, sembra la scoperta dell'acqua calda, ma una mia piccola indagine tra familiari e amici mi fa pensare che non lo sia.
Moltissime persone non utilizzano questi saponi, li "tengono perchè non si sa mai."
Ma a cosa dovrebbe servire un sapone se non a lavarsi?
Certo, sono saponette piccoline, non durano tanto.
E che problema c'è? Quando una è finita, la si sostituisce con un'altra.
Sono andata alla ricerca di tutte le saponette che avevo raccolto in anni di viaggetti.
Ho preso un barattolo e le ho raccolte tutte lì. Saranno una trentina.
E così ho cominciato a utilizzarle al posto della normale saponetta.
Finchè non sono finite, niente acquisti al supermercato.
Se proprio non vi va di rinunciare alla bella saponetta grande, potete sempre metterli in mezzo alla biancheria nei cassetti per profumarla (se sono un po' profumati, ovviamente), o potete utilizzarli nel bagno degli ospiti, se lo avete.

La cosa importante è USARE le cose che avete.
Non aspettate l'occasione perfetta per usare quel profumo che vi piace.
Non importa se è un campione piccolo: se vi piace moltissimo una volta finito potrete sempre compralo, basta segnarsi che profumo è.
Utilizzate i campioni di creme, o regalateli a chi li usa (decluttering decluttering!!!).
Utilizzate quell'enorme flacone di crema corpo che tenete da parte per quando avrete davvero tempo di coccolarvi.
Trovate il tempo. Non ci vuole un'ora per spalmarsi un po' di crema idratante.

Il risultato è ottimo, e almeno triplice:
- risparmio: molti meno acquisti
- decluttering: meno roba in giro
- ecologia: meno sprechi.

Esistono anche utilizzi alternativi: es. una crema può essere utilizzata per lucidare scarpe e altre cose, un sapone può esser usato (da chi è capace) per farne sapone liquido, ma anche senza sforzarci tanto possiamo già fare molto.
USARE. NON SPRECARE. NON ACCUMULARE PER POI BUTTARE.

lunedì 3 febbraio 2014

Il decluttering "fa male"? Io penso di no

Il decluttering fa male?
Una cosa può fare male nel senso di essere dannosa, ma anche nel senso di essere dolorosa.


Sull'essere dannoso, che dire, io non credo che il decluttering lo sia. Mai.





E se butto/regalo un oggetto e poi dopo anni scopro che mi serviva? Lo devo ricomprare, ed ecco che ho un danno, spendo altri soldi.

Beh, in quel caso...imparerai, la prossima volta, a utilizzare quello che hai e a non farlo diventare un inutile prendipolvere.
E non ti capiterà più, vedrai. Quindi...saranno soldi ben spesi.


E per quanto riguarda il dolore?
Ecco, io credo che il decluttering non debba fare male.
Proprio oggi, su facebook, sull'utilissimo gruppo IO DECLUTTERO è nata una discussione sul buttare via o meno alcuni oggetti carichi di ricordi (nella fattispecie, diari delle superiori ricchi di annotazioni, frasi, pensieri).
C'è chi è assolutamente contrario, perchè "non si buttano via i ricordi" (riassunto mio, impreciso e personale).
C'è chi è a favore.
Io, personalmente, sono a favore.
SE NON FA MALE.
Il decluttering non deve fare male.
Se guardando quell'oggetto provo una sensazione piacevole, se lo tocco, lo guardo, lo sfoglio spesso, se mi fa piacere averlo intorno, se mi accorgo che averlo intorno mi piace, allora no, non va eliminato.
MA se invece non lo guardo non lo tocco non lo sfoglio da mesi, magari da anni, se a volte per sbaglio mi capita di trovarmelo tra i piedi e non ha più un valore per me...allora cosa me lo tengo a fare per casa?
Ho conservato oggetti "affettivi" per anni. E spesso li ho tenuti anche quando ormai non avevano più nulla di affettivo, per me, perchè mi dicevo

chissà magari se li butto poi un giorno mi mancano..e allora cosa faccio?

Ma non è stato così. Una volta che qualcosa diventa talmente passato da non avere più una connotazione, da essere solo un oggetto...perchè mai dovrebbe tornare indietro? perchè dovrebbe diventare nuovamente importante?
E soprattutto...i ricordi ce li ho in testa, e quando qualcosa è ormai uscito dalla mia testa, non sarà una lettera, una cartolina, un souvenir a farmi tornare in mente il sapore di quel momento.
Preferisco liberare spazio e oggetti.

C'è una cosa che è successa davvero da poco. E' morta una persona a me molto vicina, una morte annunciata ma prematura, una morte per cui non ho ancora smesso di piangere.
Pochi giorni fa abbiamo iniziato ad occuparci delle sue cose. Dobbiamo farlo noi, io e mio marito, perchè altre persone coinvolte non ne hanno la forza, al momento.
Lo stiamo facendo. Ci sono vestiti, oggetti, tantissimi oggetti e i vestiti di una vita.
Passano per le mie mani, in alcuni c'è ancora una traccia tenue del suo profumo, c'è l'ultimo pigiama che ha indossato e ci sono le sue cose.
Abbiamo tante foto insieme, e quelle sono lì, conservate per bene e ogni tanto le guardo, quando sono sola e sento che mi manca troppo.
Ma tutto il resto lo sto pian piano impacchettando e dividendo: mercatopoli, frati, parenti e amici che possono dare nuova vita all'oggetto o al maglione o alla cravatta.
Noi terremo una chitarra, che mio marito può suonare e io ascoltare.
Il resto no. Il corpo è stato cremato, gli ho dato l'ultimo bacio due sere prima che morisse e non resta nulla ora della sua fronte.
Ma io me lo ricordo bene, e mi piace che la sua chitarra suoni ancora.
E' decluttering questo? Sì, lo è, PER ME.
E' decluttering liberare quegli oggetti che diventerebbero solo reliquie immobili e che invece possono ancora vivere.
E' doloroso? A modo suo. E' doloroso perchè so che non potrò più baciargli la fronte, o chiacchierare con lui, ma non mi crea dolore abbandonare quei vestiti ormai vuoti.
Altrimenti non lo farei.
Io non credo che il decluttering debba provocare dolore, anzi.
Credo che debba essere fatto come e quando poi fa sentire meglio, fa sentire di avere fatto spazio, di avere ripulito spazio, anche mentale.
E lo spazio non serve necessariamente per riempirlo di altre cose, ma anche per dare il giusto respiro ai pensieri e ai ricordi che sono rimasti, come perle preziose da valorizzare.


sabato 1 febbraio 2014

Dopo il decluttering: cosa faccio degli oggetti "inutili"? Regalo, vendo, butto.

Eccoci qui. E' volata via un'altra settimana, e con lei anche questi oggetti:
- 5 paia di calze (buttate, inutile conservarle per "non si mai come potrei riciclarle" se poi non lo farò MAI)
- super rasoio elettrico con ricariche (regalato, mio marito non lo usa)
- un mucchietto di nastri ormai troppo rovinati per poterli usare.
E anche per questa settimana, il progetto ha funzionato.
Ah, nel frattempo  ho avuto novità da mercatopoli: avevo portato libri (ne parlavo qui) per un prezzo totale (proposto da mercatopoli) di 34 euro, per due mesi, poi verranno scontati a metà prezzo.
Dopo circa un mese mi hanno detto che hanno venduto per 7,50 euro, quindi il mio credito è 3,75 euro. Pochi soldi, certo...ma considerando che io non me ne devo occupare, e che ho trasformato libri che non volevo più nel prezzo di farina + lievito + mozzarella per fare un kg di pizza in casa...beh...sono contenta!!!


Ma ora parliamo di COSA fare DOPO il decluttering.
O meglio, cosa fare di quegli oggetti che non vogliamo più in casa.
Chiarisco: può capitare che nel sistemare e nel fare decluttering saltino fuori oggetti che possono avere nuova vita in casa, e che quindi passano da "inutile" a "utilizzato".
In questo caso non parlerei di decluttering, ma di organizzazione (che è una gran cosa, anche lei!)
Io intendo considerare solo i casi in cui l'oggetto non ha più ragione di stare in casa.
Ecco alcune idee su come muoversi.

Vendere

1) Ebay: ormai lo conosciamo tutti, questo sito. Si crea un account, si fotografa l'oggetto, si descrivono le sue caratteristiche, si fa un prezzo.
- Pro: si guadagna qualcosa.
- Contro: per farsi un nome su ebay ci vuole un po', e poi le spese di spedizione fanno lievitare il prezzo, cosa che può scoraggiare gli acquirenti.
Ci vuole tempo anche per fare foto e inserire annunci, poi per fare il pacco e spedire tutto.
- Sperimentato: sì. Mi porta via molto tempo, considerando anche il tempo in posta per spedire.

2) Ebay annunci: come su ebay, si crea un account, si fotografa l'oggetto e così via.
La differenza è che di solito ci si contatta tra persone residenti in territori vicini. Spesso così si privilegia la consegna a mano.
- Pro: si guadagna qualcosa. Con consegna a mano, niente spese di spedizione, e quindi meno costi per l'acquirente.
- Contro: il tempo per fare foto e annuncio. Il mercato è più piccolo di ebay.
- Sperimentato: sì. Meno impegnativo di ebay, ma con un bacino di utenza più piccolo.

3) Mercatopoli: si cerca il negozio più vicino, si può contattare o portare direttamente gli oggetti (controllare se il negozio NON accetta certi oggetti). Funziona in conto vendita: il negozio tiene l'oggetto per un periodo di tempo e fissa un prezzo. Se vende, a voi daranno il 50% del ricavato (entro un anno dalla vendita). Se non vende, dopo un tot di tempo o riprendete l'oggetto, oppure loro lo danno in beneficenza.
- Pro: si guadagna qualcosa. Una volta portato l'oggetto, non dovete più preoccuparvene.
Contro: si guadagna "solo" il 50% del ricavato, e mercatopoli non vende mai a prezzi alti. - Dovete essere voi a passare dal negozio ogni tanto per sapere se hanno venduto o meno.
- Sperimentato: sì. Al momento sono soddisfatta. So che se avessi venduto su ebay o altro, avrei preso più soldi...ma qui ho fatto zero fatica, e il rapporto "tempo-guadagno" mi è piaciuto.

Regalare

1) Agli amici, ai parenti...
- Pro: l'oggetto viene usato e non sprecato.
- Contro: bisogna pensare a chi darlo, conoscendo bene la persona per essere sicuri che non si offenda.
- Sperimentato: sì. Lo faccio solo in casi "sicuri".

2) Utilizzando facebook. Se avete un account cercate "te lo regalo se vieni a prenderlo", e troverete questi gruppi, declinati per ogni regione italiana.
Si fotografa l'oggetto, e si scrive sul gruppo il proprio "annuncio". A quel punto si può venire contattati da cui vuole l'oggetto.
- Pro: l'oggetto viene usato. Non ci si deve preoccupare del " a chi posso darlo?"
- Contro: serve facebook,e un po' di tempo per stare dietro alla cosa.
- Sperimentato: non ancora, ma mi piace molto l'idea.

3) Caritas, organizzazioni varie, parrocchie etc.
- Pro: come sopra.
- Contro: meglio conoscere l'associazione o le persone a cui si danno gli oggetti, per essere sicuri che vadano dove vi viene detto che andranno.
- Sperimentato: sì, di solito porto personalmente ad associazioni o posti di cui mi fido.


Esistono siti come zerorelativo, o possibilità come gli swap party, ma non le ho indicate, perchè si parla di modi per scambiare oggetti, e quindi di situazioni in cui "dò uno e prendo uno". Modalità ottima per non spendere soldi e non sprecare, ma è comunque diverso dal decluttering e dal liberare spazio.

Ecco, questi sono i modi che io conosco per liberarsi di oggetti vari (ok, c'è il cassonetto, ma per quello non servono grandi spiegazioni).
Se chi mi legge ne ha altri...ben vengano i consigli!!!

domenica 26 gennaio 2014

Dopo altri 20 giorni

La mia costanza nel fare decluttering è maggiore di quella che ho nel tenerne traccia.
E dire che mi aiuta un sacco, scrivere quello che combino: è bello guardarmi indietro e vedere quanto spazio sto creando, quanta roba sta uscendo da casa mia grazie a questo mio "progetto".
La cosa interessante è che spesso questa roba non finisce nel cassonetto: la prima fonte di "riciclo" è mercatopoli, la seconda sono i frati (scelta legata al fatto che 1) prendono tutto, 2) ho potuto vedere che in effetti poi riusano la roba e la destinano a chi la userà), la terza, sic, mia suocera (se potesse prenderebbe tutto, le destino solo cose che so che userà davvero), la quarta il cassonetto.
Insomma, quasi mai è roba rotta o comunque da buttare.
Per la maggior parte sono cose inutili PER ME.
Non è necessario che qualcosa sia rotto o totalmente inservibile, perchè sia IN PIU' in casa vostra.
Spesso è un ricordo di qualcosa che non ricordate più, o la seconda o terza copia di qualcosa di cui basta un esemplare (es. una grattugia o, nel mio caso, l'Ulisse di Joyce), o qualcosa che comunque non userete più.
E soprattutto, spesso sono cose che possono servire a qualcun altro!
(In un prossimo post devo parlarne un po' per bene, di come e dove vendere/regalare oggetti).
Ma veniamo a "un oggetto al giorno" e a questi ultimi 20 giorni:
1) servomuto (rubava troppo spazio, ho liberato una mensolina a parte nell'armadio, ed ecco lo spazio per i vestiti da casa e per il giorno dopo);
da 2) a 15) libri. Portati a Mercatopoli. Se tra 3 mesi non li avranno venduti, li prendo e li regalo ai frati per il loro mercatino.
16) un maglioncino in materiale indefinito
17),  18) e 19) giacche che non mi sono mai state bene ma che amavo, oh, se le amavo
20) mascara secco, secchissimo, conservato per motivi ignoti visto che faceva schifo già da fresco.

Quando convincerò il marito a fare un giro anche nella sua parte dell'armadio...allora dovrò barare, altro che UN oggetto al giorno...

domenica 12 gennaio 2014

L'armadio della biancheria, questo sconosciuto

Ero convinta di avere sistemato questo armadio (2 ante su due piani, totale 6 ripiani) l'estate scorsa.
Cioè, l'avevo fatto davvero. Ma mi ero limitata alle due ante inferiori. Di sopra avevo solo accumulato roba.
L'altro giorno poi ho sentito mia suocera borbottare tra sè "devo comprare delle lenzuola".
Dentro di me ho pensato: ma come? Hai almeno 5 armadi in casa, non ci sono lenzuola dentro? Lei tende "un tantino" ad accumulare...e così tra me e me mi dicevo che forse avrebbe dovuto iniziare a frugare tra le cose.
Il pensiero successivo è stato: E IO?
Non è forse il caso che anch'io frughi nell'armadio della biancheria.
Oggi l'ho fatto.
Ho tirato fuori tutto e ho ri-sistemato.
Credo di avere asciugamani per molte, molte, molte generazioni.
Sistemati tutti.
Sistemate le lenzuola, cotone e flanella. Sistemati i copridivano e tutto il resto (fazzoletti, carta igienica...).
Nel fare questo ho trovato, tra l'altro TRE confezioni di lenzuola ancora tutte belle incartate.
Li ho guardati e soppesati.
Io uso al massimo TRE paia di lenzuola.
Uno lo uso. Uno è per quando lavo l'altro. Uno di scorta se mi capitano ospiti da mettere nel divano letto.
Fine.
Cosa me ne faccio di altre lenzuola? Nulla.
Certo non posso dare a mia suocera le lenzuola usate. O meglio, potrei anche...ma mi sembra più carino darle quelle nuove.
E così, ecco.
Per la rubrica "365 oggetti", oggi aggiungiamo all'attivo degli ogetti buttati o regalati:
- 3 paia di lenzuola (gliele porto domani o dopodomani al massimo);
-  3 stracci per la polvere (ne ho altri, non mi serve accumularne migliaia) ricavati da vecchia tovaglia;
- un naso da clown;
- l'alimentatore di qualcosa che non ho più da anni;
- una cintura di plastica fucsia;
- un sonaglino portafortuna (e prendipolvere);
- un carillon che amavo tanto da ragazzina ma che era ormai rotto da anni;
- 5 cd masterizzati mille anni fa e mai più ascoltati
E quindi, il bilancio, dopo poco più di un mese (35 giorni) da quando ho deciso di liberarmi di un oggetto al giorno  è di 34 oggetti usciti di casa.
E io che credevo di avere già far già fatto un bel po' di decluttering e che avrei davvero faticato a trovare gli oggetti anche solo per il primo mese!!!

domenica 5 gennaio 2014

Il progetto 365 continua

Circa un mese fa ho scritto del mio progetto dei 365 oggetti (uno al giorno).
Non esattamente un progetto nuovo o originale, non sono certo la prima persona a farlo!
Ma PER ME è un progetto nuovo, e non sempre facile.
Dopo le grandi pulizie passate, ora si lavora più "di fino", e si inizia a scavare negli oggetti tenuti in casa perchè
- sono un regalo
- sono costati tanto
- sono un ricordo
- sono un libro.
Soprattutto sui libri ho molto da lavorare, mi rendo conto.
Casa nostra è piccola, la libreria occupa un'intera parete e i libri ora hanno invaso anche l'unico altro mobile a scaffali di casa (cucina a parte). E' ora di liberarsi dei libri orrendi, inutili, che non leggerò mai più o che magari possiedo in 2 o 3 copie.
Devo dire che fino a poco tempo fa avrei creduto impossibile, per me, dare via, vendere o regalare i miei libri. Ma ora che ci sto prendendo la mano, con il decluttering...beh...inizio a vedere che anche questo è possibile!!!

Tornando però al famoso "oggetto al giorno", non sono stata con le mani in mano.
Ho approfittato di un mercatino di natale per raccolta fondi di un ente di ricerca. Mi hanno chiesto se avevo qualche oggettino con cui contribuire e ho donato:
- una candela a forma di angelo (arrivata da una collega circa 2 giorni prima)
- una specie di cestino con dentro dei gattini di peluche
- un portamestolo a forma di cuoco
 E la soddisfazione è stata che i miei oggettucoli sono stati subito comprati da avventori del mercatino, per la gioia dei volontari!
Ho messo nella raccolta di vestiti della caritas:
- 3 maglioni
- 2 gilet di lana
- alcune canottiere .
Ho messo in vendita (e se tutto va bene ho anche trovato l'acquirente) le super ingombranti casse del computer che non uso più.
Ho buttato nel cestino 4 soprammobili così orrendi e inutili che vegetavano nascosti in un angolo da anni, tanto che li avevo dimenticati, 2 piatti sbeccati e una tazza ormai sgretolatissima anch'essa.
Sono solo 17 oggetti, quindi meno di uno al giorno, ma a mia discolpa dico che sono stata bloccata per una settimana intera causa malattie mie e altrui.
Ho però intenzione di rifarmi, e lo farò prendendo le redini della mia libreria.
Ho già contattato uno dei tanti negozi Mercatopoli che ci sono qua intorno. Avevo pensato anche a Melbookstore, ma non mi sono trovata bene la volta prima, quindi si cambia.
Ho già pronto lo scatolone, e da domani: via un libro al giorno per almeno 10 giorni. E poi via, senza rimorsi, che già sono una grande amante delle biblioteche, posso diventarlo ancora di più!