domenica 31 marzo 2013

Perchè questi biscotti li paghi il doppio degli altri...e lo fai pure volentieri.

Qualche tempo fa, QUI, avevo parlato dell'economista mascherato e delle banane biologiche.

Sempre qui, avevo scritto, in fondo:


"Questo discorso, il te lo faccio pagare di più perchè a me costa tanto (e soprattutto perchè ho visto che lo compri lo stesso), sarà l'oggetto del prossimo post, a proposito dei biscotti Mulino Bianco."

Ecco, il momento è arrivato. Parliamo di Mulino Bianco.

Per la precisione, parliamo di un tipo di biscotti.

I "chicchi di cioccolato"  (questi, in pratica).

Sono biscotti abbastanza nuovi, fanno parte della linea dei cotti a vapore.

Li avete visti, al supermercato? 


Io non li conoscevo, finchè l'azienda non me li ha fatti provare.
Eh sì, li ho ricevuti in omaggio qualche mese fa.
Io adoro i biscotti, e adoro ricevere omaggi, quindi...li ho provati con gioia!

Sono buoni. Devo proprio dirlo. Sono biscottini buoni, friabili e cioccolatosi senza essere pesanti.
Insomma...un prodotto che mi è piaciuto.
Da brava consumatrice, qualche mese dopo al supermercato li ho notati, nello scaffale.
Ovviamente NON sono vicini agli altri NORMALI biscotti al cioccolato.
Sono in zona "biscotti fighi", biscotti speciali con caratteristiche speciali.

Sì.
E con PREZZI SPECIALI, pure.

Questi simpatici biscotti infatti sono risultati costare praticamente il DOPPIO degli altri biscotti, sempre Mulino Bianco (troppo facile confrontarli con altre marche).


E la cosa mi ha dato da pensare.

PERCHE' COSTANO COSÌ TANTO????

Siccome sono una persona malvagia e rompiscatole, che ho fatto?

Ho SCRITTO all'azienda. Non è difficile, c'è la pagina "contatti" nel loro sito web.


Cosa ho scritto?
- sono ottimi biscotti, buon sapore e buona friabilità
- ho gradito molto l'averli potuti provare gratuitamente
- la loro campagna di pubblicità è stata efficace --> i biscotti mi sono piaciuti --> mi hanno fatto venire voglia di comprarli, MA
- ma il prezzo troppo alto mi impedisce di acquistarli.
- spero che in futuro abbassino il prezzo, così da poterli comprare senza dover accendere un nutuo.

Alla fine del modulo contatti è richiesto un numero di telefono, perchè se scrivi lettere di reclamo vogliono porterti contattare.

Ho lasciato il telefono.

 Un mese dopo....

Mi ha chiamato un gentile signore.
Si è presentato, mi ha detto che fa parte dell'azienda, e che avevano "letto con interesse" la mia email.

Mi ha detto anche che sono contenti (lui e l'azienda) che il prodotto abbia incontrato i miei gusti.

Poi ha sospirato (giuro) e cambiando tono di voce (abbassandolo un po', portandolo più verso il confidenziale), mi ha fatto un lungo discorso che ora riassumo:

 Perchè questi biscotti costano così tanto????

Perchè non sono normali biscotti. Perchè sono cotti a vapore. E la cottura a vapore richiede una tecnologia diversa. Cottura a vapore vuol dire maggiore qualità. Ma la qualità costa.
 Non sono prodotti di massa, ma per una clientela esigente.

Ecco cosa mi ha detto.  

La qualità costa.  Clientela esigente.


Il messaggio finale è:  QUANTO SEI DISPOSTO A PAGARE, PER PENSARE DI MANGIARE MEGLIO?




Con tutto il rispetto per l'azienda, si tratta comunque di BISCOTTI INDUSTRIALI. 
Leggendo gli ingredienti, sono forse così diversi da qualsiasi altro biscotto della stessa azienda?

NO!

Eppure, costano di più.

Costano di più perchè c'è scritto sopra: COTTI A VAPORE.

 Costano di più perchè sono per clienti DISPOSTI A SPENDERE DI PIÙ, per avere il biscotto "sano".
La clientela esigente è una clientela ricca? Non sempre. E' una clientela, però, che è DISPOSTA A SPENDERE. A PAGARE DI PIÙ.
Perchè la confezione è VERDE, colore che richiama la natura, il famoso "biologico". Perchè sono cotti a vapore, perchè sono nel settore "biscotti fighi".

Con questo non è che quelli di Mulino Bianco siano dei criminali, non lavorano in modo diverso dalle altre aziende. Solo che i rappresentanti delle altre aziende non mi hanno mai telefonato per spiegarmelo.


Non è interessante, a pensarci?

martedì 19 marzo 2013

Parliamo di...regali di Natale. Pensarci prima, pensarci meno!


Non sono pazza. Lo so che siamo in marzo, e che tra poco sarà Pasqua. Eppure sto proprio parlando di Natale.
Qual è uno dei problemi più grandi che si deve affrontare a Natale? I regali.
A chi farli, e non solo.
Cosa regalare.
E, parlando di risparmio, quanto spendere. Come fare a non spendere troppo.
Ogni anni è la stessa storia.
Personalmente non sono molto natalizia, faccio pochissimi regali, di solito solo ai bambini.
Eppure vedo che moltissime persone arrivano ogni anno alla fatidica data con le mani nei capelli, disperate perché hanno speso troppo, non hanno fatto tutti i regali che “dovevano” fare, non hanno tempo per cercare regali personalizzati.

Ci pensavo oggi, al supermercato.
Era tutto un tripudio di Colombe, Uova, Peluches, Giocattoli. Prezzi assurdi, per la maggior parte delle cose.
Al di là del cibo, visto che è difficile comprare il panettone ad agosto, qualcosa si può fare per risparmiare.
Una cosa molto, ma molto utile, è iniziare a pensarci PRIMA. MOLTO PRIMA.
Pensarci non vuol dire preoccuparsi, o fissarsi. Ma solo pensarci. Averlo presente.

E allora, perché non iniziare in occasione di queste brevi feste Pasquali?
Spesso Pasqua è sinonimo di pulizie di primavera. Ottimo, le pulizie di primavera possono essere un buon punto di partenza per la vostra Operazione Regali di Natale (ORN per gli amici).

Prima di tutto, pulizie di primavera significano, perché no, DECLUTTERING.

E dalle operazioni di decluttering è estremamente probabile che saltino fuori parecchi oggetti che possono avere una seconda vita come regali di Natale.
Non è un peccato capitale, dare una seconda vita agli oggetti, anzi.
Fa risparmiare, e in più si evita di buttare nella spazzatura qualcosa che non dovrebbe andarci.

Quindi, primo passo, decluttering.
Secondo passo, separare gli oggetti che volete usare come regali.

E poi?
E poi procuratevi una bella scatola in cartone resistente. E iniziate a sistemare lì dentro gli oggetti.
Se siete molto bravi, procuratevi anche un po' di post-it.
E appiccicate su ogni oggetto il post-it con il nome del destinatario del futuro regalo.

Ecco che la vostra ORN sta prendendo forma.

Avete cominciato con la vostra scatola dei regali futuri.
Da adesso in poi, pian piano, durante i prossimi mesi, quando scoverete da qualche parte quello che secondo voi è il regalo giusto per qualcuno, compratelo, etichettatelo e riponetelo nella scatola.

Certo, questa operazione è più facile se si già a CHI fare regali.

Se siete amanti delle liste, ecco qua dove scaricarne una pre-formata proprio a questo scopo.

Con la lista sottomano, e la scatola pronta, la vostra ORN non avrà rivali.

E a dicembre scoprirete di avere risparmiato davvero.

lunedì 18 marzo 2013

Ma questo Rob, lo sa cosa si perde?

Io sono sempre a caccia di nuove possibilità di risparmio. Figuriamoci per quanto riguarda la spesa settimanale, tutti i trucchi sono validi.
 
Però l’idea di questo ragazzuolo ‘mmericano non fa per me.
 
Secondo quello che si dice in rete, Rob Rhinehart avrebbe trovato il modo per evitare del tutto non solo la spesa, ma anche i pasti.
Ha sostituito il cibo con un beverone inodore e dal tristissimo colore beige, che ha chiamato Soylent.
A quanto pare nel cocktail sarebbero presenti tutte le sostanze nutritive di cui il corpo ha bisogno, senza tossine e con il giusto apporto calorico.
Al di là del risparmio economico, l’idea di Rob è che in questo modo si risparmi anche tempo: non devi più preoccuparti di cosa comprare, cosa preparare, non devi discutere con altri su cosa mangiare a cena, né perdere tempo a cucinare.
In un’intervista (che trovate per intero qui) Rob ha spiegato la sua idea:
 
“I don't think we need fruits and veggies, though—we need vitamins and minerals. We need carbs, not bread. Amino acids, not milk. It's still fine to eat these when you want, but not everyone can afford them or has the desire to eat them. Food should be optimized and personalized.”
 
Come non essere d’accordo? Ci servono vitamine, non succose fragole. Sali minerali, non sedano croccante. Aminoacidi, non pane profumato.
Eppure…io continuo a preferire il cibo. Un bel piatto preparato a dovere, con amore e con cura.
Sarà che a me piace cucinare, sarà che considero il cibo un piacere, oltre che un nutrimento, ma non credo sarei adatta per questo tipo di dieta.
Sono d’accordo che bisogna seguire un regime bilanciato…ma l’idea del beverone mi fa veramente senso. Mi sa che continuerò a consumare gas per cucinare, energia elettrica per conservare cibi, acqua per quelli che coltivo e soldi per quelli che compro.