domenica 8 dicembre 2013

365 oggetti in meno, ovvero un oggetto in meno al giorno (toglie il clutter di torno).

Di decluttering qui si parla spesso, anche se non quanto vorrei.
Negli ultimi mesi ho avuto ben poco tempo per fermarmi e scrivere quello che stavo facendo, ma ora voglio ricominciare.
Mi aiuta a tenere in mente i risultati ottenuti, e questa è sempre una buona cosa!

Ultimamente ho notato che il cambiamento delle mie abitudini si va via via stabilizzando: compro meno cose, cerco di comprare solo ciò che mi serve e che userò e sto attenta a non accumulare oggetti inutili o inservibili.
E continuo anche a liberarmi di quelli che, nel frattempo, sono diventati inutili o inservibili!
Girovagando su internet si trovano mille e più di mille idee e resoconti e storie di persone che hanno deciso di FARE SPAZIO.
Fare spazio in casa, nella vita, nella mente.
Ripulire. Togliere. Buttare via, regalare, vendere ciò che non ha senso tenere in casa.

Un sito interessante, per cui sa un po' di inglese è : 365 less things.
Come da nome, l'idea è proprio questa: liberarsi di 365 oggetti nel corso di un anno.
A prima vista sembra davvero molto. 365 oggetti?!?! Mi troverò con la casa vuota!!!

ASSOLUTAMENTE NO!!!

A meno che non viviate nella celletta di un monastero buddista...non rischiate di rimanere senza "cose"! Nelle nostre case, nei garage e nei famigerati ripostigli si accumula di tutto.
E liberarsene non è semplice, perchè siamo abitutati a non farci caso.

Ed ecco allora il mio progetto per l'anno nuovo: provare a seguire l'esempio di 365 less things.
Ho già fatto una grossa operazione di decluttering, liberandomi di molti oggetti (più di quanto credessi...insomma pensavo di avere in casa molte meno cose!!!), ora voglio lavorare sul mantenimento di questo modo di vivere.

FAR USCIRE DI CASA UN OGGETTO AL GIORNO.

Per me è un punto di arrivo dopo un grande momento di pulizia, ma può essere anche un PUNTO DI PARTENZA.

"Voglio fare decluttering ma non so da dove cominciare" mi ha detto qualcuno.
Ecco, questa è un'idea per te: comincia con un oggetto al giorno.

Vado a prendere quel vaso di vetro che prende solo polvere...è il mio oggetto del giorno!

venerdì 26 aprile 2013

Giorni festivi in primavera = pulizie, decluttering e...preparazione regali

Ormai il decluttering fa parte di me, come una droga...non ne posso più fare a meno.

Non che casa mia sia diventata un monastero zen, abbondano sempre i libri ( su quelli credo che non riuscirò mai a fare un grande decluttering), ma per il resto...calano gli oggetti inutili, quelli doppi, quelli "che li tengo lì perchè non si sa mai", quelli che "non me ne faccio una fava ma sono un regalo".
Cala tutto.
Piano piano, mica tutto insieme.

Ma di sicuro aiutano, questi giorni festivi in primavera.
Più luce, aria tiepida, finestre aperte: ecco che mi torna l'energia per rimettermi, veramente, a fare pulizia.

Ho scoperto, nel mio peraltro non enorme armadio, una quantità di maglioncini non più usati da tempo immemore, un paio di pantaloni con ancora attaccata l'etichetta, due minigonne che adoravo ma che ora non fanno più per me.

Poi è stata la volta della zona "biancheria per la casa": qui va detto però che mia suocera e mia zia condividono l'insana passione per gli asciugamani di ogni colore e dimensione. E puntualmente me ne regalano, anche perchè entrambe li prendono con i famosi punti del supermercato.
Così frugando tra i ripiani ho scoperto di avere veramente una quantità oscena di asciugamani grandi e piccoli, alcuni ancora nella loro confezione di cellophane.
Basta.
Il primo passo è stato ribadire, cortesemente ma questa volta con viva fermezza, a entrambe le mie spacciatrici di spugna, che NON NE VOGLIO ALTri!!!
Poi ho agito. (E sotto si capirà come).

Ultima, la no-fly zone in fondo alla libreria, che è diventata ultimamente il buco nero in cui finiscono tutti gli oggetti abbastanza piccoli da starci.
Da ragazzina amavo i peluche, da adulta mi piacciono ancora, ma sono dei mostruosi raccoglipolvere, e così ne ho ammontichiati lì una decina e più. Insieme a libri che non leggerei neanche morta, oggettini assurdi, candele dalle strane forme scatoline, e quant'altro.

Ed ecco...l'azione.


Siccome buttare le cose mi fa arrabbiare, quando non sono rotte o ormai inservibili, mi sono decisa e ho radunato davanti a me tutta la famiglia di oggetti che volevo sfrattare.

E siccome, pur non essendo una tipa natalizia, mi trovo ogni anno a dove affrontare qualche regalo da fare...ho messo in pratica quello che dicevo.
Ho iniziato a impacchettare.
Non so se li userò per Natale, alcuni oggetti pensavo di regalarli e basta, senza occasione precisa.
Ma ora li ho impacchettati (ovviamente ho un cassetto di casa dedicato solo alla raccolta di nastri e carta da regalo da pacchetti ricevuti in passato) e sono pronti.

Ora il buco nero della libreria è diventato l'angolo raccogli regali, ognuno col suo destinatario. E pian piano li smaltisco.

Il risultato della mia sortita di questi giorni (che vedrà il sequel Decluttering pesante 2: La cucina, direi il prossimo week end) è stato:

- scarponcini vecchi, vestiti vecchi vari: sacco per i frati

- maglioncini e magliette: alcune a mia madre, altre impacchettate e date ad un paio di signore polacche di mia conoscenza, che hanno gradito

- coppie di asciugamani (grande+ospite) ancora impacchettati, ottenuti dai supermercati vari:r a un amico che vive solo da poco e deve fare scorta di biancheria (quasi quasi lo affido a mia suocera)

- asciugamani ormai consumatissimi e lisi: gattile e canile

- candeline varie: impacchettate e catalogate per fare mini regalino a collega amante candele, e da aggiungere a piccoli regali per amiche

- peluches: impachettati e pronti per figli vari di amiche, nipoti di marito, e bambini vari

Devo proprio dirlo, ora mi sento meglio!!!

Quando avrò finito con cucina e bagno credo che avrò altri oggetti da regalare!

domenica 31 marzo 2013

Perchè questi biscotti li paghi il doppio degli altri...e lo fai pure volentieri.

Qualche tempo fa, QUI, avevo parlato dell'economista mascherato e delle banane biologiche.

Sempre qui, avevo scritto, in fondo:


"Questo discorso, il te lo faccio pagare di più perchè a me costa tanto (e soprattutto perchè ho visto che lo compri lo stesso), sarà l'oggetto del prossimo post, a proposito dei biscotti Mulino Bianco."

Ecco, il momento è arrivato. Parliamo di Mulino Bianco.

Per la precisione, parliamo di un tipo di biscotti.

I "chicchi di cioccolato"  (questi, in pratica).

Sono biscotti abbastanza nuovi, fanno parte della linea dei cotti a vapore.

Li avete visti, al supermercato? 


Io non li conoscevo, finchè l'azienda non me li ha fatti provare.
Eh sì, li ho ricevuti in omaggio qualche mese fa.
Io adoro i biscotti, e adoro ricevere omaggi, quindi...li ho provati con gioia!

Sono buoni. Devo proprio dirlo. Sono biscottini buoni, friabili e cioccolatosi senza essere pesanti.
Insomma...un prodotto che mi è piaciuto.
Da brava consumatrice, qualche mese dopo al supermercato li ho notati, nello scaffale.
Ovviamente NON sono vicini agli altri NORMALI biscotti al cioccolato.
Sono in zona "biscotti fighi", biscotti speciali con caratteristiche speciali.

Sì.
E con PREZZI SPECIALI, pure.

Questi simpatici biscotti infatti sono risultati costare praticamente il DOPPIO degli altri biscotti, sempre Mulino Bianco (troppo facile confrontarli con altre marche).


E la cosa mi ha dato da pensare.

PERCHE' COSTANO COSÌ TANTO????

Siccome sono una persona malvagia e rompiscatole, che ho fatto?

Ho SCRITTO all'azienda. Non è difficile, c'è la pagina "contatti" nel loro sito web.


Cosa ho scritto?
- sono ottimi biscotti, buon sapore e buona friabilità
- ho gradito molto l'averli potuti provare gratuitamente
- la loro campagna di pubblicità è stata efficace --> i biscotti mi sono piaciuti --> mi hanno fatto venire voglia di comprarli, MA
- ma il prezzo troppo alto mi impedisce di acquistarli.
- spero che in futuro abbassino il prezzo, così da poterli comprare senza dover accendere un nutuo.

Alla fine del modulo contatti è richiesto un numero di telefono, perchè se scrivi lettere di reclamo vogliono porterti contattare.

Ho lasciato il telefono.

 Un mese dopo....

Mi ha chiamato un gentile signore.
Si è presentato, mi ha detto che fa parte dell'azienda, e che avevano "letto con interesse" la mia email.

Mi ha detto anche che sono contenti (lui e l'azienda) che il prodotto abbia incontrato i miei gusti.

Poi ha sospirato (giuro) e cambiando tono di voce (abbassandolo un po', portandolo più verso il confidenziale), mi ha fatto un lungo discorso che ora riassumo:

 Perchè questi biscotti costano così tanto????

Perchè non sono normali biscotti. Perchè sono cotti a vapore. E la cottura a vapore richiede una tecnologia diversa. Cottura a vapore vuol dire maggiore qualità. Ma la qualità costa.
 Non sono prodotti di massa, ma per una clientela esigente.

Ecco cosa mi ha detto.  

La qualità costa.  Clientela esigente.


Il messaggio finale è:  QUANTO SEI DISPOSTO A PAGARE, PER PENSARE DI MANGIARE MEGLIO?




Con tutto il rispetto per l'azienda, si tratta comunque di BISCOTTI INDUSTRIALI. 
Leggendo gli ingredienti, sono forse così diversi da qualsiasi altro biscotto della stessa azienda?

NO!

Eppure, costano di più.

Costano di più perchè c'è scritto sopra: COTTI A VAPORE.

 Costano di più perchè sono per clienti DISPOSTI A SPENDERE DI PIÙ, per avere il biscotto "sano".
La clientela esigente è una clientela ricca? Non sempre. E' una clientela, però, che è DISPOSTA A SPENDERE. A PAGARE DI PIÙ.
Perchè la confezione è VERDE, colore che richiama la natura, il famoso "biologico". Perchè sono cotti a vapore, perchè sono nel settore "biscotti fighi".

Con questo non è che quelli di Mulino Bianco siano dei criminali, non lavorano in modo diverso dalle altre aziende. Solo che i rappresentanti delle altre aziende non mi hanno mai telefonato per spiegarmelo.


Non è interessante, a pensarci?

martedì 19 marzo 2013

Parliamo di...regali di Natale. Pensarci prima, pensarci meno!


Non sono pazza. Lo so che siamo in marzo, e che tra poco sarà Pasqua. Eppure sto proprio parlando di Natale.
Qual è uno dei problemi più grandi che si deve affrontare a Natale? I regali.
A chi farli, e non solo.
Cosa regalare.
E, parlando di risparmio, quanto spendere. Come fare a non spendere troppo.
Ogni anni è la stessa storia.
Personalmente non sono molto natalizia, faccio pochissimi regali, di solito solo ai bambini.
Eppure vedo che moltissime persone arrivano ogni anno alla fatidica data con le mani nei capelli, disperate perché hanno speso troppo, non hanno fatto tutti i regali che “dovevano” fare, non hanno tempo per cercare regali personalizzati.

Ci pensavo oggi, al supermercato.
Era tutto un tripudio di Colombe, Uova, Peluches, Giocattoli. Prezzi assurdi, per la maggior parte delle cose.
Al di là del cibo, visto che è difficile comprare il panettone ad agosto, qualcosa si può fare per risparmiare.
Una cosa molto, ma molto utile, è iniziare a pensarci PRIMA. MOLTO PRIMA.
Pensarci non vuol dire preoccuparsi, o fissarsi. Ma solo pensarci. Averlo presente.

E allora, perché non iniziare in occasione di queste brevi feste Pasquali?
Spesso Pasqua è sinonimo di pulizie di primavera. Ottimo, le pulizie di primavera possono essere un buon punto di partenza per la vostra Operazione Regali di Natale (ORN per gli amici).

Prima di tutto, pulizie di primavera significano, perché no, DECLUTTERING.

E dalle operazioni di decluttering è estremamente probabile che saltino fuori parecchi oggetti che possono avere una seconda vita come regali di Natale.
Non è un peccato capitale, dare una seconda vita agli oggetti, anzi.
Fa risparmiare, e in più si evita di buttare nella spazzatura qualcosa che non dovrebbe andarci.

Quindi, primo passo, decluttering.
Secondo passo, separare gli oggetti che volete usare come regali.

E poi?
E poi procuratevi una bella scatola in cartone resistente. E iniziate a sistemare lì dentro gli oggetti.
Se siete molto bravi, procuratevi anche un po' di post-it.
E appiccicate su ogni oggetto il post-it con il nome del destinatario del futuro regalo.

Ecco che la vostra ORN sta prendendo forma.

Avete cominciato con la vostra scatola dei regali futuri.
Da adesso in poi, pian piano, durante i prossimi mesi, quando scoverete da qualche parte quello che secondo voi è il regalo giusto per qualcuno, compratelo, etichettatelo e riponetelo nella scatola.

Certo, questa operazione è più facile se si già a CHI fare regali.

Se siete amanti delle liste, ecco qua dove scaricarne una pre-formata proprio a questo scopo.

Con la lista sottomano, e la scatola pronta, la vostra ORN non avrà rivali.

E a dicembre scoprirete di avere risparmiato davvero.

lunedì 18 marzo 2013

Ma questo Rob, lo sa cosa si perde?

Io sono sempre a caccia di nuove possibilità di risparmio. Figuriamoci per quanto riguarda la spesa settimanale, tutti i trucchi sono validi.
 
Però l’idea di questo ragazzuolo ‘mmericano non fa per me.
 
Secondo quello che si dice in rete, Rob Rhinehart avrebbe trovato il modo per evitare del tutto non solo la spesa, ma anche i pasti.
Ha sostituito il cibo con un beverone inodore e dal tristissimo colore beige, che ha chiamato Soylent.
A quanto pare nel cocktail sarebbero presenti tutte le sostanze nutritive di cui il corpo ha bisogno, senza tossine e con il giusto apporto calorico.
Al di là del risparmio economico, l’idea di Rob è che in questo modo si risparmi anche tempo: non devi più preoccuparti di cosa comprare, cosa preparare, non devi discutere con altri su cosa mangiare a cena, né perdere tempo a cucinare.
In un’intervista (che trovate per intero qui) Rob ha spiegato la sua idea:
 
“I don't think we need fruits and veggies, though—we need vitamins and minerals. We need carbs, not bread. Amino acids, not milk. It's still fine to eat these when you want, but not everyone can afford them or has the desire to eat them. Food should be optimized and personalized.”
 
Come non essere d’accordo? Ci servono vitamine, non succose fragole. Sali minerali, non sedano croccante. Aminoacidi, non pane profumato.
Eppure…io continuo a preferire il cibo. Un bel piatto preparato a dovere, con amore e con cura.
Sarà che a me piace cucinare, sarà che considero il cibo un piacere, oltre che un nutrimento, ma non credo sarei adatta per questo tipo di dieta.
Sono d’accordo che bisogna seguire un regime bilanciato…ma l’idea del beverone mi fa veramente senso. Mi sa che continuerò a consumare gas per cucinare, energia elettrica per conservare cibi, acqua per quelli che coltivo e soldi per quelli che compro.

sabato 9 febbraio 2013

Al supermercato con l'economista mascherato

Del libro L'economista mascherato ne avevo parlato qui.
Ora che l'ho finito devo ammettere che certi argomenti, per quanto trattati in modo semplificato, a me risultano lo stesso un po' ostici.
Ma quando si parla di marketing, supermercati...e cibo biologico, le antenne mi si drizzano.

Il libro parla di "price-gouging", cioè l'effetto che sia quando il venditore ricarica sul prezzo approfittando del fatto che:
- il prodotto è poco presente (scarsità di risorse)
- lo vendono in pochi (scarsità di competizione)

Ne parla a proposito del CIBO BIOLOGICO.



Lo vediamo ogni giorno nei supermercati. Il cibo definito biologico è più caro. Eccome.
Tralasciamo per un attimo l'insensatezza di parlare di "cibo biologico": tutto il cibo è "biologico", se per biologico intendiamo "relativo alla biologia". Si aprirebbe un lungo discorso sul linguaggio e su come lo usano per convincerci a comprare le cose più strane.

Torniamo a noi.
Leggendo il libro di Harford ho pensato "cavolo ma questo lo sapevo anch'io"...eppure...eppure non sempre ci facevo caso.




....nel negozio XX Di Washington, il grande e lussuoso reparto frutta e verdura ospita uno accanto all'altro sia i prodotti bio sia quelli  coltivati in modo tradizionale, ma sempre affiancati da un prodotto completamente diverso. Le banane biologiche stanno accanto alle mele convenzionali, l'aglio bio accanto alle cipolle convezionali. Non troverete mai le banane o l'aglio bio acanto a quelli convenzionali. Il confronto immediato dei prezzi schiuderebbe gli occhi dei consumatori. ... (cit.)





Indovinate cosa ho fatto la volta successiva che sono andata al supermercato?
Esatto. Ho fatto caso a questa cosa.
Ed è vero. Sarà banale, e in effetti a guardarci un attimo si vede subito. Eppure. Eppure non sempre ci si fa caso.


Semplice e chiaro: il confronto immediato dei prezzi schiuderebbe gli occhi dei consumatori.
E quindi rendono il confronto più complesso.



Provate a guardarci, alla prossima spesa. magari il vostro supermercato è diverso, e non usa questa strategia. O magari sì.
Con questo non voglio dire di non comprare il cibo biologico, ma di stare attenti.
Non sempre (leggi: quasi mai) il ricarico di prezzo che ci fanno sopra è giustificato dal "maggiore lavoro" che richiede l'alimento.

Il supermercato ottiene un  grosso vantaggio, esponendo il cibo bio in maniera "incasinata" e con un prezzo spesso assurdo.

Rendendo difficile il confronto dei prezzi, e alzando il costo del bio, ottiene molte informazioni sui consumatori:

- vedrà quanto mercato ha il biologico caro: cioè scoprirà se c'è un buon bacino di consumatori che non badano al prezzo, se pensano di avere la qualità maggiore

- vedrà quanti utenti sono attenti al prezzo: scoprirà quanti consumatori, in media, scelgono il prodotto meno caro. Sono attenti al prezzo? O non interessati al bio?


Per scoprirlo basterà al supermercato creare una linea bio con prezzi leggermente più bassi di quella "top", e vedere se vende.

In questo modo il supermercato avrà raccolto moltissime informazioni, e potrà sfruttarle per aumentare i suoi profitti.
Se ha una clientela "distratta", che compra un po' a caso.
Se ha una clientela "attenta", al prezzo o al biologico.
In base a questo...amplierà l'offerta di certi prodotti e ne eliminerà altri.
E adeguerà anche i prezzi, vedendo quanto ricarico può permettersi, e vendere comunque un certo prodotto "speciale".



Questo discorso, il te lo faccio pagare di più perchè a me costa tanto (e soprattutto perchè ho visto che lo compri lo stesso), sarà l'oggetto del prossimo post, a proposito dei biscotti Mulino Bianco. 




sabato 2 febbraio 2013

L'economista mascherato. Una lettura interessante



Sottotitolo: L'insospettabile logica che fa muovere i soldi

Lo conoscete? Lo avete letto?


E' stato scritto qualche anno fa da T. Harford, giornalista di origini inglese, che ora vive negli USA. Della sua biografia ci può importare che: è stato consulente economico di alcune grandi compagnie petrolifere,  ha collaborato con la Banca Mondiale, e insomma..si occupa pesantemente e seriamente di economia.

Ora, io sono una grande lettrice, ma l'economia non è mai stata tra le mie tematiche preferite.
Anche perchè spesso i libri che trattano l'argomento sono troppo tecnici per me.
Ultimamente però sto cercando di informarmi meglio, partendo da testi di stile più divulgativo.
Ecco il perchè di "L'economista mascherato".
In questo "saggio" l'autore esplora il mondo dell'economia e di "come girano i soldi".

I ragionamenti sono piuttosto interessanti, per esempio risponde alla domanda: chi paga davvero il vostro caffè? Perchè il caffè equo e solidale costa di più? Perchè i supermercati dispongono i prodotti in un certo modo?

Certo, alcuni discorsi sono calati nel mondo americano, e non completamente trasferibili nel nostro. Ma è una lettura che dà da pensare.

Alcune idee le avevo già lette e altre le avevo anche intuite da sola...ma rileggerle scritte bene, e in modo chiaro, aiuta sempre.

Io ho trovato il libro in biblioteca, non dubito che possiate farlo anche voi o acquistarlo in una qualsiasi libreria, ma intanto voglio condividere alcune piccole cose che ci riguardano.
Ci riguardano  come consumatori, come clienti di negozi e supermercati. Come persone che vogliono capire un po' meglio come spendono i loro soldi.

Nel prossimo post vedremo cosa dice Harford a proposito di banane biologiche e non. E aggiungerò la mia personale esperienza con un addetto al servizio clienti del Mulino Bianco.

lunedì 21 gennaio 2013

Decluttering: scopi e fasi operative


A che scopo, fare decluttering?

Per fare ordine.
Per riscoprire oggetti di cui non ricordavamo l'esistenza.
Per riscoprire che NON abbiamo bisogno di comprare l'ennesima maglietta o la quarta padella antiederente...anzi che possiamo regalarne o venderne 3, di padelle e tenere solo quella che usiamo.

Effetti benefici?
Beh...per esempio...
- più spazio
- più ordine (lo dice una super disordinata cronica)
- più pulizia (meno polvere e meno pulizie da fare)
- più soldi risparmiati (meno acquisti, meno sprechi, meno prodotti di pulizia da comprare per pulire inuitili soprammobili)
....no dico, vi sembra poco?

Andiamo con ordine.
Non fatevi prendere dal panico, o l'entusiasmo si esaurirà in un attimo.


1. Procedete a piccoli passi.

Non fate tutto in una volta, se potete. Chiaro, se avete un trasloco in atto, avrete meno tempo. Ma se ne avete la possibilità, dividete lo spazio in settori.
Per esempio, volete cominciare dalla camera da letto? Bene. Fate una lista degli spazi da ripulire: in camera può esserci un comodino con cassettini, i cassetti della bianchieria, l’armadio e anche altri mobili. Fatta la lista, scegliete da cosa cominciare, e per quel giorno, limitatevi a quello. Se ogni giorno, o anche solo un giorno a settimana, seguirete la vostra lista senza barare, il lavoro non vi sembrerà più così pesante e vedrete presto i risultati.

2.Avete deciso da dove cominciare? Ora procuratevi 3 scatoloni.
Uno per le cose da tenere, uno per quelle da buttare e uno per quelle da vendere/regalare.
Tenere/riutilizzare: non è che liberandosi delle cose ormai inutili dovete trovarvi con la casa vuota. Sicuramente ci saranno oggetti, vestiti e altro che vorrete tenere. Se si tratta di qualcosa di rotto o rovinato, pensateci bene: pensate davvero di ripararlo o sistemarlo? In questo caso, tenetelo pure. Mettete tutto da parte in uno scatolone. Non ci restaerà a lungo
Regalare/vendere: non è detto che una maglia, un libro, un oggetto che a voi non serve o non piace sia da buttare. Se volete cimentarvi nella vendita, esistono i mercatini dell’usato, i siti di vendita online, i giornali di annunci. Oppure potete decidere di regalare questi oggetti a qualcuno: che si tratti di amici, parenti, o associazioni che raccolgono vestiti usati e altro, non importa, l’importante è che il vostro oggetto potrà avere una vita nuova e servire a qualcuno.
Questo vale anche per vasetti di vetro, bottoni, scatole, stoffe. TUTTO. Se pensate che si possa riutilizzare, ma sapete (siate onesti) che voi non lo farete...datelo a chi lo farà.
Buttare: le cose rotte o rovinate che non riparerete mai (siate onesti, se sono due anni che aspettate di aggiustare quel braccialetto rotto, non lo farete mai!), le cose che francamente non servirebbero proprio a nessuno: tutto questo va gettato via. Mettetelo senza rimorsi nel terzo scatolone.

3. Finito il lavoro, procedete.
NON lasciate gli scatoloni per casa.
Prendete le cose da tenere e mettetele al posto giusto, se ci sono vestiti da rammendare o oggetti che volete aggiustare prendetevi subito il tempo per farlo (o per portarli da un professionista che lo faccia per voi).
Avete deciso di vendere o regalare? Fatelo subito. Portate gli oggetti da vendere al mercatino, o scrivete l’annuncio e inviatelo. Chiamate le persone a cui volete fare il regalo e prendete appuntamento per consegnarlo.
E soprattutto…caricate in auto, sulla bicicletta o dove volete l’ultimo scatolone…e buttate via tutto. La carta nella carta, la plastica e il vetro nelle apposite isole ecologiche, i rifiuti ingombranti nei punti di raccolta. Non tergiversate, fatelo SUBITO.

4. Osservate il risultato, e godetevi il nuovo spazio e l’ordine che avete creato. Vi stupirà quanto il decluttering degli oggetti aiuti anche a sentirvi meglio.

Risparmiare facendo pulizia (decluttering e altre cose)


A dirlo, è la scoperta dell'acqua calda. Ma non per questo è meno importante.
Un buon modo per risparmiare è smettere di accumulare. Ridurre gli acquisti.
E di conseguenze ridurre anche gli sprechi.
Per esempio quante volte vi è capitato di appoggiare un oggetto da qualche parte, per spostarlo “poi” nel posto giusto? E l’oggetto resta lì per settimane, mesi, anni.
E nel frattempo, quando lo cercate...non lo trovate, e che fate? NE COMPRATE UN ALTRO!
E così oltre a non risparmiare, si finisce per ritrovarsi la casa invasa da roba, oggetti, vestiti...di tutto.
In un casino infinito e inaffrontabile.
Così non va. E' dannoso, antieconomico e antiecologico (per l'ambiente e per il nostro benessere).
E allora, che fare?
I punti cardine sono:
- Decluttering
- Riutilizzare
- Ridurre l'accumulo.



Partiamo dal DECLUTTERING.
Bello l'inglese, eh? In una sola parola esprime un concetto.



In pratica si tratta di fare pulizia liberandosi di ciò che è inutile, rotto, o semplicemente superfluo.

Un concetto veramente bello, insomma.

Prima di partire con i suggerimenti, vorrei ribadire una cosa
Decluttering NON è buttare via a caso.
Decluttering NON è sprecare.



Gli oggetti di cui ci si libera possono essere venduti, regalati, riutilizzati.
Oppure riciclati.
Solo se tutto questo non è possibile, allora verranno buttati nell'immondizia.

domenica 20 gennaio 2013

Raccolte punti e tessere fedeltà

Parlando di risparmio, come non citare le varie carte fedeltà dei supermercati e delle catene, che permettono di raccogliere punti in base alle spese fatte.
Si tratta di programmi a punti che consentono di far fruttare in qualche modo la propria spesa: raccogliendo punti si possono ottenere sconti, oppure premi (oggetti per la casa, per la cura della persona e così via).

Di contro, c'è il fatto che il supermercato avrà accesso ai vostri "gusti": la carta infatti terrà traccia dei vostri acquisti e delle vostre preferenze in fatto di marche e prodotti.
Considerando che io partecipo, per guadagnare qualcosa, a ricerche di mercato e quant'altro, questo problema l'ho risolto pensando che comunque i miei dati li hanno già lo stesso.
E che quindi almeno voglio ottenre qualcosa, in cambio.


Valutato questo, si pongono altre questioni.


La domanda più comune è: conviene fare le carte fedeltà?
Beh, di solito SI.
Se è una carta gratuita, e pensate di utilizzarla almeno qualche volta, fatela.
Il discorso cambia solo se la carta costa, cioè richiede un contributo iniziale.

Un esmpio di carta che richiede un contributo è la carta soci coop.
Questa carta ha un costo non indifferente: 25 euro.
I vantaggi che offre sono segnalati sul portale e-coop: ci sono convenzioni particolari per i soci in alcune strutture, ci sono diverse promozioni dedicate all'interno del supermercato, e c'è la possibilità di ottenere un ristorno periodico a seconda dei punti accumulati.
La carta permette infatti di accumulare punti (in generale 1 euro speso = 1 punto, a meno di iniziative e prodotti particolari), che possono essere poi riscattati sotto forma di:
- sconto sulla spesa
- premi fisici
- ricariche telefoniche per gli utenti coop-voce.

Quindi, vale la pena di fare la carta socio coop?
In questo caso, dipende: siete clienti coop? O comunque, potreste diventarlo con facilità, perchè avete un supermercato coop vicino casa?
Usando la carta fedeltà ad ogni spesa, e tenendo d'occhio le promozioni riservate ai soci (alcune anche molto succose, con sconti del 30% e 50% su prodotti di largo consumo), il costo della carta si recupera velocemente.
Fate un giro dentro una coop, guardte le offerte per i soci, e fate i vostri calcoli.

Carte che NON richiedono contributo iniziale.
Ecco alcuni esempi:

- carta insieme Conad. Permette di accumulare punti facendo la spesa e di riscattarli poi grazie al catalogo dei premi.


- carta NaturaSì: per gli amanti del biologico, la carta gratuita di questa catena permette di avere sconti e accumulare punti per premi. 

- Esselunga Fidaty Card: io non la possiedo, perchè questa catena non c'è dove abito io. Ma ne sento sempre parlare molto bene, perchè ci sono premi per tutte le soglie punti, e perchè permette di avere ottimi sconti (per esempio in cinema convenzionati)


Queste sono solo alcune delle carte fedeltà proposte da supermercati e grandi catene.
Cercando online è possibile trovare quelle offerte da:
- profumerie e catene di prodotti cosmetici (Bottega Verde, Sephora, LaGardenia, Ethos...)

- supermercati (Famila, Crai, Sigma...)
- catene librarie (Feltrinelli, Mondandori, Ibs).

Nei prossimi post parleremo anche di carte fedeltà /raccolte punti non collegate ad una sola marca, ma "cumulative".


Io per il momento posso dire, per quanto riguarda i supermercati, che carta coop e carta Conad a me danno molte soddisfazioni.
L'altro giorno alla coop ho comprato un litro di succo di frutta a 0 euro, usando alcuni punti della mia carta.
Oltre i 500 punti è possibile riscattare una cifra in euro, ma visto che di solito a me rimangono sempre dei punti "in più" che perderei, visto che non arrivano a un'altra soglia..quelli li uso per prendere prodotti che consumiamo.
Così risparmio sulla spesa.

In passato Conad mi ha "gentilmente" rifornito di:
- tritatutto
- asciugamani (in quantità!)
- servizi di piatti e di bicchieri
sempre grazie alla raccolta punti.

Se vi interessa, qui c'è un breve articolo su come calcolare il valore dei punti.
 




sabato 19 gennaio 2013

Perchè un blog sul risparmio?

Perchè un blog sul risparmio?
Perchè cerco di essere una risparmiatrice.
Perchè in famiglia tengo io i conti.
Perchè tra spese imprevite e previste i soldi non bastano mai.
Perchè credo che sia importante, prenderci cura di noi stessi anche dal punto di vista finanziario.

Chi sono io?
Sono una grande amante di internet e delle risorse che può offrire.
Sono una cacciatrice di occasioni, di sconti, di opportunità di risparmio e di guadagno.
In quel blog parlo soprattutto di modi per fare qualche soldo extra, di siti a cui iscriversi per avere premi, buoni da spendere, oggetti gratis.
Insomma, come far entrare qualche soldo in più in casa.
E allora..il discorso del risparmio segue naturlamente: e così ho pensato di aprire un secondo blog, in cui concentrarmi soprattutto sul lato oscuro dell'economia personale e familiare.
IL RISPARMIO.
E quindi...cosa si trova in questo blog? Qualche riga più sotto, la risposta.


Chi non sono io?
Non sono una esperta di finanza.
Non sono una professionista del settore.
Non sono una venditrice, una commerciale, o una rappresentante di qualche banca o compagnia assicurativa o altro.

Cosa troverete qui?
Troverete consigli su come risparmiare soldi con le offerte.
Troverete idee per riciclare oggetti senza comprarne di nuovi.
Troverete spunti per gestire meglio i soldi che girano in casa.
Insomma...idee per risparmiare e arrivare a fine mese con un po' di soldi da parte.
Ci saranno rimandi al blog sui guadagni perchè alcuni siti permettono sia di guadagnare che di risparmiare...una libidine per una cacciatrice di offerte come me.

Ecco, finita la presentazione.
A breve inizierò a condividere le mie strategie.
Chiunque voglia contribuire e suggerire altre idee è il benvenuto.